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Francisco Conceicao: figlio d’arte e nuovo talento della Serie A

Francisco Conceicao è uno dei nuovi volti di una Serie A che prova a rilanciarsi attraverso anche giovani promesse. Figlio d’arte, il padre, Sérgio Conceicao, è stato un giocatore rilevante del calcio europeo e oggi allenatore affermato. Francisco porta con sé aspettative alte e la voglia di dimostrare di non vivere soltanto di eredità familiare. Cresciuto calcisticamente nel vivaio del Porto, ha bruciato le tappe con rapidità , mettendosi in mostra per tecnica e personalità nonostante la giovane età. Ala brevilinea, rapidissima nell’uno contro uno, ama puntare il diretto avversario con coraggio e cercare sempre la giocata decisiva, qualità che lo hanno reso un prospetto ambito in Europa. Il suo arrivo in Serie A, alla Juventus, ha rappresentato una scommessa intrigante. L’obiettivo del giovane talento è quello di imporre la sua capacità di incidere anche in un campionato tatticamente complesso come quello italiano. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Origini ed esordi

Francisco “Chico” Conceicao nasce il 14 dicembre 2002 a Coimbra. Figlio d’arte – il padre è Sérgio Conceicao , ex calciatore lusitano e oggi allenatore – Francisco cresce respirando calcio in famiglia, con i fratelli Sérgio Jr. e Rodrigo anch’essi professionisti. Dopo i primi passi al Belenenses, viene accolto nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove rimane per sei stagioni mostrando un talento precoce e un repertorio tecnico che gli vale i primi paragoni con Leo Messi, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Messi di Olival”. Nel 2017, con l’approdo del padre sulla panchina del Porto, anche Chico passa ai Dragões, esplodendo con l’Under 17: 15 gol in 15 presenze. A soli 18 anni firma il suo primo contratto da professionista ed entra in pianta stabile in prima squadra.

Nel febbraio 2021 esordisce in Liga Portugal contro il Boavista e appena quattro giorni dopo debutta in Champions League, contro la Juventus, diventando il secondo più giovane esordiente europeo nella storia del club. Nella stagione d’esordio colleziona 17 presenze e 4 reti con la squadra B, oltre a farsi spazio tra i grandi. Segna il primo gol con la prima squadra il 20 novembre 2021 in Taça de Portugal e pochi mesi più tardi timbra anche in campionato nella vittoria sull’Estoril. Il 2022 è l’anno della consacrazione: vince campionato e coppa nazionale, scrivendo le prime pagine della sua carriera da protagonista. Convocato anche con l’Under 21, diventa il più giovane marcatore della storia dell’Europeo di categoria.

La crescita

Nell’estate del 2022 l’Ajax decide di puntare su di lui, versando 5 milioni di euro per portarlo ad Amsterdam. In Olanda, però, il suo rendimento non è all’altezza delle aspettative: 28 presenze, un gol e tre assist in tutte le competizioni, con diversi momenti vissuti anche nello Jong Ajax. L’esperienza, seppur formativa, non gli offre la consacrazione definitiva e dopo appena un anno rientra “a casa”, con i Dragões che lo riaccolgono per 9 milioni. Il ritorno al Porto si rivela la scelta giusta: nella stagione 2023/24 colleziona 43 presenze complessive, andando a segno otto volte e servendo altrettanti assist, diventando titolare fisso nella seconda parte di annata. Da riserva sull’out sinistro, si sposta a destra dopo l’addio di Otavio, guadagnandosi la fiducia di tutti. Le sue prestazioni lo portano a scrollarsi di dosso l’etichetta di “figlio d’arte” legato al padre Sérgio, tecnico del Porto, e ad affermarsi con merito nel calcio europeo. La definitiva consacrazione arriva con la chiamata in Nazionale maggiore: a Euro 2024 segna un gol decisivo allo scadere contro la Repubblica Ceca, entrando di diritto nel cuore dei tifosi lusitani.

Esame di maturità in Serie A

L’esame di maturità per Francisco Conceicao arriva con il trasferimento alla Juventus. Arrivato nell’agosto 2024 dal Porto in prestito oneroso, ha impiegato pochissimo a conquistare società, tifosi e compagni: gol al Genoa e al Lipsia, reti decisive in Coppa Italia e nel Derby d’Italia contro l’Inter, fino alla doppietta al Mondiale per Club contro l’Al-Ain. Numeri e prestazioni che hanno convinto i bianconeri a investire 32 milioni per riscattarlo a titolo definitivo, con contratto fino al 2030.

La sua prima stagione ha confermato ciò che i dati evidenziano: Conceicao è uno dei migliori dribblatori d’Europa, capace di creare occasioni e gol dal nulla (nel top 8% e 4% nei cinque principali campionati per SCA e GCA da dribbling). Tudor lo ha reso titolare fisso nella trequarti, formando con Yildiz una coppia frizzante e creativa alle spalle di Vlahovic. Rapido, tecnico, aggressivo anche in fase difensiva (percentili altissimi nei contrasti vinti e nella pressione offensiva), Conceicao ha dimostrato di essere più di un semplice esterno offensivo: è un’arma totale, utile sia in transizione che contro difese chiuse. Nonostante la concorrenza di Zhegrova, oggi il portoghese sembra imprescindibile per la Juventus, che riparte da lui per ridare entusiasmo alla piazza e costruire un futuro europeo di primo piano.

Caratteristiche tecniche

Francisco Conceicao è uno degli esterni più promettenti del panorama europeo, un giocatore capace di accendere la partita in qualsiasi momento grazie alle sue qualità tecniche. Nato come ala destra, può però adattarsi senza problemi a entrambe le corsie, dimostrando grande duttilità tattica. La sua caratteristica principale è la capacità di saltare l’uomo in velocità, con un dribbling esplosivo che lo rende una costante minaccia sia in campo aperto sia contro difese schierate. Il baricentro basso gli consente di proteggere il pallone con naturalezza e di eseguire serpentine spettacolari, che in Portogallo gli sono valse paragoni illustri con Lionel Messi ed Eden Hazard, sebbene negli ultimi anni l’accostamento più ricorrente sia a Bernardo Silva per intelligenza tattica e altruismo.

Conceicao, infatti, non è solo funambolico nell’uno contro uno, ma anche un ottimo assistman, dotato di visione di gioco e maturità sorprendente per la sua età. Al tempo stesso, non manca la confidenza con il gol: la sua etica del lavoro e la personalità già marcata lo rendono un giocatore completo, capace di decidere partite tanto con un’azione personale quanto con una rifinitura preziosa per i compagni. In transizione è devastante, ma può risultare decisivo anche quando gli spazi si chiudono, creando superiorità numerica da fermo e spezzando le difese più organizzate.

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