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Marquez, caduta da brividi e poi il capolavoro: tempo mostruoso ad Assen (VIDEO)

fp1 assen

Nel mondo adrenalinico della MotoGP, dove ogni millesimo di secondo conta e il limite tra trionfo e disastro è un filo sottile, l’episodio che ha visto protagonista Marc Márquez durante le FP1 del Gran Premio di Assen è una testimonianza eloquente della sua tempra indomita. Un incidente che avrebbe potuto mettere fuori gioco chiunque altro, si è invece trasformato nell’ennesima dimostrazione della sua straordinaria resilienza.

La caduta da brividi in curva 15

La mattinata ad Assen si era aperta con qualche incertezza per il pluricampione spagnolo. Dopo un primo giro segnato da un 1’35″131, Márquez si stava spingendo oltre, cercando il limite. È stato durante questo primo vero tentativo che il dramma si è manifestato. La curva 15, un punto critico del circuito, è diventata il palcoscenico di un momento di terrore. Il video ufficiale della MotoGP ha immortalato l’istante in cui la sua Ducati ha perso aderenza al posteriore. Una manovra d’emergenza fulminea ha scongiurato un pericolosissimo highside, ma non ha impedito una violenta carambola sul pietrisco. L’impatto, avvenuto in fase di rilascio dell’acceleratore, è stato brutale, con il braccio sinistro che ha subito il contraccolpo dell’asfalto e l’effetto trascinamento sulla ghiaia.

L’immagine di Márquez che si rialza, scartando l’ipotesi della barella ma sfilandosi il guanto sinistro per aprire e chiudere la mano, ha immediatamente acceso il campanello d’allarme nei box e tra gli appassionati. La preoccupazione era palpabile, alimentata dalle prime indiscrezioni che parlavano di una compressione del nervo mediano del braccio sinistro. Il team manager, Tardozzi, ha prontamente rassicurato, pur riconoscendo un leggero dolore: “È un po’ sofferente perché ha preso una botta al nervo mediano, sotto il gomito. Mi sembra tranquillo, fa qualche giro e vediamo. Credo che nel pomeriggio sarà a posto.”

La spiegazione tecnica della caduta, fornita dallo stesso Márquez a Tardozzi, è stata illuminante: “ha la marcia troppo velocemente” in quarta, causando lo sbandamento. Un errore, seppur minimo, in un contesto dove la perfezione è l’unica via per la vittoria. Ma la grandezza di Márquez non risiede nell’immunità agli errori, bensì nella sua capacità di metabolizzarli istantaneamente e trasformarli in motivazione.

La risposta del campione: tempo mostruoso

Ma la vera risposta di Márquez non è arrivata dalle parole, bensì dai fatti, impressi indelebilmente sui cronometri. Nonostante la botta e il dolore latente, il suo rientro in pista è stato tutt’altro che cauto. Anzi, è stato un ruggito. Appena tornato in circuito, ha stampato un incredibile 1’32″389. Questo tempo, già di per sé notevole, è stato la risposta più efficace a ogni dubbio sulle sue condizioni. Come a voler ribadire la sua determinazione, poco dopo ha piazzato un altro giro stratosferico: 1’32″216.

Questi tempi non sono stati solo un segnale della sua ritrovata forma, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti. Hanno reso obsoleto il 1’33″135 segnato da Bagnaia, proprio nel momento in cui Márquez finiva a terra. Un Bagnaia che, nonostante i suoi sforzi, non è riuscito ad andare oltre la quarta posizione, preceduto anche da Viñales e Bezzecchi. La performance di Márquez ha zittito ogni scetticismo, dimostrando che il suo spirito combattivo è più vivo che mai.

Il suo rientro in pista con tempi da capogiro, nonostante il trauma subito, è una dimostrazione lampante della sua forza mentale. Non solo ha superato il dolore fisico, ma ha anche dominato l’aspetto psicologico, quello che spesso frena i piloti dopo una caduta spaventosa. Ha trasformato un potenziale ostacolo in un trampolino di lancio, confermando ancora una volta la sua natura di vero predatore della pista.

Con questi presupposti, il resto del weekend di Assen si preannuncia elettrizzante. La dimostrazione di forza di Márquez ha già spostato gli equilibri, e tutti gli occhi saranno puntati su di lui per vedere fino a che punto riuscirà a spingersi. La battaglia per la vittoria è appena iniziata, e Marc Márquez ha già giocato la sua carta vincente: la sua inarrestabile volontà.

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