
Formula 1, Ferrari: se non ora, quando? Montecarlo è una pista anomala, può ridurre il gap fra le macchine, può fare il gioco dei piloti più scaltri, può sovvertire le gerarchie. Insomma, tutto quello di cui avrebbe bisogno una Ferrari che non è competitiva altrove. E allora, perché non sognare un bis di Leclerc sulla pista di casa?
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— eman murra (@eman_murra) May 19, 2025
Sì, forse viste le prestazioni della SF-25 e le difficoltà di guida riscontrate dai piloti è solo un’utopia, ma a qualcosa, dalle parti di Maranello, si devono pur affidare. Lo stellone del pilota monegasco, per esempio, e un passo gara che non è da buttare. La vera difficoltà verrà dalle qualifiche, dopo il disastro di Imola. E lì sarà più dura.
L’ottava tappa del Mondiale 2025, in ogni caso, è un’occasione d’oro per Maranello, una chance imperdibile per fare centro. Dopo un GP di Imola che ha lasciato sensazioni ondivaghe, con un Hamilton finalmente più ottimista e un Leclerc depresso, a Montecarlo si punta al riscatto, magari con una strategia di gara vincente. (continua dopo la foto)

Dodici mesi fa, Charles Leclerc ha vinto sulle sue strade, partendo dalla pole, dopo una serie di tentativi sfumati. E Carlos Sainz ci mise pure del suo con un terzo posto che completò un podio in tono Ferrari. Non accadeva dal 2017, quando fu Sebastian Vettel a far brindare il Cavallino.
Quest’anno, la McLaren è l’ospite scomodo alla festa, la grande favorita d’obbligo anche se la pista non è certo la preferita: Piastri secondo e Norris quarto nel 2024, e un digiuno che dura dal 2008, con proprio Lewis Hamilton ultimo vincitore in papaya. Sarà difficile interrompere il dominio delle vetture inglesi, solo Verstappen sinora è riuscito a metterle in difficoltà. Ma a Maranello ci sperano.
Tra il 1997 e il 2002, Ferrari e McLaren si alternavano sul trono del Principato come se fosse roba privata: Schumacher trionfava nel ’97, ’99 e 2001, mentre Häkkinen (’98) e Coulthard (2000) mantenevano alta la bandiera inglese. Ma i bei ricordi valgono quanto un gettone del telefono a Montecarlo: servono solo a far parlare i nostalgici.
Formula 1, le Ferrari a Montecarlo sognano il riscatto
Oggi il presente si chiama McLaren, dopo il dominio Red Bull, che ha vinto qui con Verstappen nel 2021 e 2023, e con Sergio Perez nel 2022, dopo la tripletta storica tra il 2010 e il 2012 (due volte Webber, una Vettel). Anche la Mercedes, che qui ha dominato tra il 2013 e il 2016, e poi nel 2019, non è da sottovalutare. Ma per ora le gerarchie di quest’anno sembrano scritte.
A Montecarlo si mischiano l’azzardo di un Gran Premio unico nel suo genere e la storia. Nico Rosberg vinse tre volte di fila tra il 2013 e il 2015. Un’impresa riuscita a pochi: Graham Hill, Alain Prost, e ovviamente lui, il Re del Principato: Ayrton Senna, sei vittorie, cinque delle quali consecutive. Cose che oggi sembrano fuori scala per chiunque, persino per Verstappen. (continua dopo la foto)

Eppure, Montecarlo è Montecarlo. Le gerarchie saltano, le ali si piegano, i favoriti si incastrano tra Mirabeau e Portier. Per questo Leclerc sogna il bis, Hamilton spera di portare a casa un podio vero e la Ferrari, sinora marginale e piena di problemi, spera che per una volta, la bottiglia di spumante alla fine si apra davvero. E che, magari, un buon risultato sul circuito cittadino sia una spinta a ripartire.
Sia per il box, sia per i piloti, che sinora hanno fatto il possibile con una macchina che, secondo le parole dello stesso Leclerc, “non ha potenzialità“. I tifosi, che a Imola sono stati fantastici nonostante tutto, incrociano le dita. Perché la pazienza non è infinita, e il popolo delle Rosse è stanco di dover esultare per un quarto posto come se fosse una specie di miracolo. Quel popolo merita di meglio.
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