La Fiorentina vince, convince a tratti e soprattutto si sblocca. Al Franchi arriva la prima vittoria stagionale, un 5-1 che suona come una liberazione più che come una svolta definitiva. Contro un’Udinese rimasta presto in dieci, i viola ritrovano gol, fiducia e qualche sorriso, anche se l’ambiente resta teso e la classifica continua a fare paura.
#Fiorentina, #Paratici è a un passo: carta bianca per il mercato di gennaio, e #Vanoli rimane sotto esame.
— I fatti nostri (@Infofatti) December 22, 2025
Dopo il primo successo stagionale i viola attendono l’arrivo del nuovo uomo mercato: accordo ai dettagli pic.twitter.com/lXpogCRYoj
L’ultimo successo risaliva a maggio, proprio a Udine. Stesso avversario, scenario diverso: stavolta è Firenze a fare da cornice, con uno stadio segnato dalla protesta dei tifosi e da un ingresso ritardato in curva. La Fiorentina resta ultima a quota nove, il Parma è a cinque punti ed è già il prossimo esame, sabato a pranzo. Ma nella nebbia, anche simbolica, qualcosa si è finalmente mosso.
L’episodio che indirizza la gara arriva dopo sette minuti: Udinese in dieci per l’espulsione di Okoye. Il portiere friulano tocca con la mano fuori area nel tentativo di fermare Kean lanciato da Parisi. Rosso confermato da Mariani e dal Var. Da lì in poi la Fiorentina prende campo e coraggio, dopo un avvio timido. (continua dopo la foto)

Mandragora sfiora il gol su punizione e poi lo trova davvero al 28’, su schema da piazzato con Fagioli: deviazione decisiva e vantaggio viola. Ventuno minuti dopo arriva il raddoppio di Gudmundsson, finta secca su Karlstrom e mancino elegante all’angolo. Prima dell’intervallo c’è spazio anche per Ndour, che di testa firma il 3-0 su cross ancora di Fagioli.
L’Udinese praticamente non esiste: un diagonale di Zaniolo e poco altro. La squadra di Runjaic prova a ripartire, ma senza convinzione né fiducia. L’a superiorità’inferiorità numerica pesa, ma pesa di più la differenza di atteggiamento.
Nella ripresa la Fiorentina continua a spingere. Arriva la doppietta di Kean, che torna al gol in campionato dopo fine ottobre e ritrova entusiasmo. Il secondo è un’azione personale in contropiede, simbolo di una squadra finalmente più sciolta. Nel mezzo anche due pali, con Gudmundsson e Parisi, a confermare una produzione offensiva abbondante.
Il 5-1 finale è macchiato solo dal gol di Solet, una conclusione a giro dal limite che sorprende De Gea. Un episodio isolato in una gara in cui la difesa, pur rinnovata, regge bene. Vanoli cambia assetto: linea a quattro con Dodo, Ranieri, Pongracic e Comuzzo; mediana di sostanza e Gud libero di muoversi alle spalle di Kean. Anche la fascia cambia padrone, dal braccio di Ranieri a quello di De Gea. (continua dopo la foto)

La Curva entra dopo venti minuti, preceduta dallo striscione “vergognatevi tutti”. I cori di protesta non si spengono nemmeno dopo il novantesimo, anche se qualche applauso arriva dagli altri settori. Spariscono i fumogeni, restano gli inviti a dare di più, “solo per la maglia”.
Dal campo arriva un sorriso natalizio, ma la strada resta in salita. La Fiorentina si sblocca, l’Udinese resta ferma alla vittoria sul Napoli della settimana precedente. La sensazione è quella di una squadra diversa, ma ancora fragile. Vanoli dovrà confermarsi nelle prossime uscite, mentre sullo sfondo resta il nodo dell’area tecnica, con Fabio Paratici sempre più vicino a un ritorno in Italia dopo l’addio al Tottenham.
Una vittoria che non cancella tutto, ma che almeno permette di respirare. Per ora basta così. Domani servirà molto di più.
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