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Ferrari, incredibile disastro dopo la speranza: Leclerc a muro, Hamilton lontanissimo

Ferrari, dopo le speranze accese dalle prove libere, a Baku è arrivato un disastro ai limiti dell’incredibile. Non c’è fondo alla discesa delle Rosse nel baratro di continue umiliazioni che ormai hanno esasperato i tifosi, che restano affezionati ma che di questo andazzo non ne possono davvero più. Per la cronaca, al termine di qualifiche folli i piloti di Maranello si sono piazzati al decimo (Leclerc) e al dodicesimo posto (Hamilton). Umiliante.

Da quattro anni Leclerc dominava le qualifiche di Baku. Ma nemmeno lo stellone è bastato. Il buon risultato ottenuto dai piloti di Maranello nelle libere si è trasformato oggi nell’ennesimo incubo. Il monegasco ha perso il controllo della monoposto ed è andato a sbattere contro il muro. Monoposto danneggiata e bandiere rosse che interrompono l’azione. Un errore pesante, ma soprattutto l’ennesima prova di un team in piena confusione tecnica e mentale.

Mentre Carlos Sainz si trovava momentaneamente in pole position davanti a Lawson e Hadjar, Leclerc diceva mestamente addio alla possibilità di riscattarsi su un circuito cittadino che di solito ama. Mentre le qualifiche, caotiche, si svolgevano fra pioggia, record di sei bandiere rosse e un tracciato scivoloso. Ma i problemi della Ferrari sono ben più profondi di qualche goccia d’acqua.

Il quadro è aggravato da un’altra immagine impietosa: Hamilton, lentissimo, eliminato già in Q2, dodicesimo e mai competitivo. Nel frattempo Leclerc abortisce giri, va lungo, sbaglia traiettorie e finisce a muro. La gestione del Q2 è stata imbarazzante: gomme usate, strategie inspiegabili e nessuna reazione ai continui cambiamenti della pista. (continua dopo la foto)

Baku diventa così il simbolo di una squadra che non sa più vincere, ma che non sa più nemmeno perdere con dignità. Nessuna pole, monoposto al limite e un pilota, Leclerc, lasciato solo a cercare di salvare il salvabile. Inutile nascondersi: è l’ennesimo disastro tecnico e strategico.

La pioggia e le condizioni difficili non possono essere un alibi. Anche altri piloti hanno rischiato – Piastri andato a muro, Russell lungo – ma nessuno ha alle spalle la stagione disastrosa della Ferrari. La “rossa” ha perso l’ennesima occasione di riscattarsi e ora si trova a dover spiegare a tifosi e sponsor l’ennesimo fallimento, eclatante come pochi.

Baku doveva essere il luogo del riscatto, è diventato invece la vetrina impietosa di un team in frantumi. Senza una sterzata immediata, anche il futuro si presenta grigio, anzi, nero. Perché peggio di così è quasi impossibile fare, ma se la Ferrari non vuole perdere tutto il prestigio accumulato in decenni di vittorie ora deve cambiare. Tutto, e subito, perché il 2026 è alle porte.

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