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Il famoso attore ucciso da un vicino, cos’è successo: la lettera del marito

L’attore Jonathan Joss ucciso da un vicino “omofobo”

“Ha iniziato a urlarci insulti omofobi violenti. Poi ha alzato una pistola dal suo grembo e ha sparato. Io e mio marito non avevamo armi. Non stavamo minacciando nessuno. Eravamo in lutto. Eravamo fianco a fianco. Quando l’uomo ha iniziato a sparare, mio marito mi ha spinto via e mi ha salvato la vita. Lui mi ha sempre ricoperto d’amore. Eravamo novelli sposi. Abbiamo scelto San Valentino per sposarci. È stato ucciso da qualcuno che non sopportava la vista di due uomini che si amano. Ero con lui quando è morto. Gli ho detto quanto era amato. A tutti quelli che lo hanno sostenuto, ai suoi fan, ai suoi amici, sappiate che vi ha stimato profondamente. Ti vedeva come una famiglia. Il mio obiettivo ora è proteggere la sua eredità e onorare la vita che abbiamo costruito insieme. Mio marito mi ha salvato la vita. Lo porterò avanti. Proteggerò ciò che ha costruito”, prosegue la missiva. E ancora: “Apprezzo profondamente il sostegno di tutti, volevo comunicarvi che ho ricevuto un paio di offerte per coprire le spese per la celebrazione della sua vita. Quindi non c’è bisogno di donare nulla con gofundme. Ma voglio che tutti ricordino la gioia e l’amore che mio marito ha portato e continuerà a portare per sempre. Invece di donare preferirei che spargeste la voce su quello che hanno fatto a mio marito. Avevamo così tanti bei progetti per il futuro”.

Il comunicato della Polizia: “Nessuna prova che sia un crimine d’odio”

Il presunto assassino, Sigfredo Alvarez Cejam, è stato arrestato. Tuttavia, la Polizia di San Antonio non ha ancora riconosciuto l’omicidio come un crimine d’odio. Il comunicato del SAPD (San Antonio Police Department) recita: “La sezione Omicidi della SAPD sta attualmente indagando sull’omicidio del signor Jonathan Joss. Nonostante le affermazioni online che lo definiscano un crimine d’odio, al momento l’indagine non ha trovato prove che indichino che l’omicidio sia legato al suo orientamento. Gli investigatori trattano queste accuse con la massima serietà e hanno esaminato attentamente tutte le informazioni disponibili. Qualora venissero alla luce nuove prove, il sospettato verrà incriminato di conseguenza.” La morte di Jonathan Joss, così come il dolore del suo compagno, chiede giustizia e verità. Se davvero l’attore è stato ucciso per ciò che era, per l’amore che viveva, allora non si tratta solo di una tragedia privata. È un segnale allarmante su ciò che ancora accade, anche oggi, in una società che si dice civile. La memoria di Joss non può finire in una statistica. Il suo nome e la sua storia meritano di essere ricordati.

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