L’impatto sulla voce del Pontefice
L’indebolimento della voce di Papa Francesco è stato uno degli elementi più evidenti nel messaggio registrato il 6 marzo. Paolo Ruscito, direttore dell’Otorinolaringoiatria della Asl Roma 1, ha spiegato che la voce flebile del Papa è una conseguenza diretta delle sue problematiche respiratorie. “Le corde vocali vibrano perché il flusso d’aria che arriva dai polmoni ne determina la vibrazione passando attraverso. Ma se quest’azione di spinta data dal sistema polmonare è deficitaria, ovvio che anche la validità dell’espressione vocale si riduce”, ha dichiarato Ruscito.
Fonti vaticane hanno confermato che nel messaggio audio il Papa parlava “coi naselli” per l’ossigeno, dettaglio che potrebbe aver influito sulla qualità del suono. Tuttavia, Ruscito ha precisato che l’uso dei dispositivi di ossigenazione non altera significativamente la voce, ma è la debolezza polmonare a incidere maggiormente. (continua dopo la foto)

La storia clinica di Papa Francesco
Papa Francesco, 88 anni, ha una storia clinica complessa che influisce sulla sua attuale condizione. Oltre all’età avanzata, soffre di asma e ha subito la rimozione di un lobo polmonare, fattori che limitano ulteriormente la sua capacità respiratoria. Pregliasco ha evidenziato che il trattamento antibiotico in corso ha avuto un effetto positivo, riducendo l’infezione polmonare e abbassando la febbre. Tuttavia, i miglioramenti restano limitati e la situazione complessiva rimane delicata.
Il messaggio inviato dal Pontefice è stato interpretato come un segno della sua volontà di rimanere vicino ai fedeli, nonostante le difficoltà. Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che il quadro clinico non lascia spazio a ottimismo e che la possibilità di un recupero completo appare remota. Il sostegno respiratorio potrebbe diventare una costante nella vita del Papa, condizionando anche le sue future apparizioni pubbliche.
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