Sono passati 19 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, una bambina che non aveva nemmeno 4 anni al momento della sparizione, ma che oggi sarebbe una giovane donna di 22. Nonostante il tempo passato, la famiglia non ha perso le speranze di ritrovare la loro figlia: Piera Maggio continua la sua battaglia per cercare il colpevole e scoprire la verità. Al suo fianco, suo marito Piero Pulizzi, che nonostante sia sempre rimasto nell’ombra, ha lo stesso desiderio disperato della moglie di riabbracciare Denise.
Leggi anche: “Malore improvviso”. L’amata vip muore a soli 33 anni
Leggi anche: Orrore a Caivano, la lettera da brividi a Meloni della mamma di una vittima
Piero Pulizzi, il padre di Denise Pipitone
Piero Pulizzi non ha la stessa tenacia, non ha la stessa forza di Piera Maggio, ma anche lui soffre e si augura che presto sua figlia Denise, ricompaia e lo abbracci forte. In 19 anni dalla sparizione, Piero ha rilasciato poche interviste, si è sempre tenuto lontano dalle telecamere, ma non ha mai lasciato sola Piera. Per chi non lo ricordasse, Piero è il padre naturale di Denise, ma la piccola non porta il suo cognome, bensì quello dell’ex marito di Piera: Toni Pipitone. All’epoca dei fatti, Piera ha avuto una relazione extraconiugale con Piero che aveva lasciato la prima moglie, Anna Corona. Dalla relazione con Anna sono nate Jessica e Alice Pulizzi. Questo intreccio di relazioni è stato al centro dell’interesse degli inquirenti e e successivamente in un processo, in cui l’imputata fu appunto Jessica Pulizzi. (continua dopo la foto)
Leggi anche: Va a riattivare la luce, poi la tragedia: Paola è morta
1° settembre 2004
Il primo settembre del 2004 a Mazzara del Vallo era giorno di mercato e la piccola Denise Pipitone si trovava a casa della nonna. L’ultima traccia ritrovata sulla bambina, la colloca nei pressi della casa degli zii, dopo aver seguito un cugino più grande che però era rientrato in casa. L’ipotesi più probabile formulata dagli inquirenti è che Denise sarebbe stata rapita e portata via attraverso un “passaggio di mani”. Indagata e poi a giudizio per concorso in rapimento fu Jessica Pulizzi con il movente della gelosia nei confronti del padre.
Il rapporto padre figlia da quel giorno si è concluso, “Ho sempre cercato di avere una collaborazione con Jessica – ha raccontato l’uomo nel 2008 a Insieme sul Due– per il discorso che si è sempre avvalsa della facoltà di non rispondere, e io quello che le ho sempre chiesto è di dissociarsi dalla facoltà di non rispondere, per andare a trovare la verità“. Il processo in primo grado ebbe inizio nel 2010, per poi concludersi nel 2013 e Jessica Pulizzi venne assolta per insufficienza di prove.
Negli anni non si è mai smesso di parlare di Denise e ancora molte domande sono rimaste senza risposta. Programmi come Chi l’ha Visto?, ha cercato di ricostruire quel 1° settembre 2004 rivelando nuove piste. Nel 2021 Piero Pulizzi era stato intervistato e raccontò: “Il mio primo pensiero quando mi sveglio la mattina è poter avere una famiglia felice, avere una vita tranquilla, quella che ci manca da anni a tutti, e di avere Denise a casa. Quello è il primo obiettivo, la prima cosa che viene nella mente: ti addormenti con il pensiero di Denise e ti svegli con il pensiero di Denise. Perché è lei quella che manca di casa, è lei quella che ci tiene vivi sino a oggi per combattere questa battaglia, perché è diventata veramente una battaglia“.