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Un’isola da 150.000 abitanti sbarca ai Mondiali, impresa clamorosa

L’impresa di Capo Verde, isola da 500.000 abitanti approdata ai Mondiali 2026 dopo l’inatteso successo nella Confederazione africana, sembrava già ai limiti dell’incredibile. Invece è stata addirittura superata da… un’altra isola, dall’altra parte del mondo. E in attesa di discutere dei criteri di qualificazione ai Campionati del Mondo di Usa e Messico, è un’impresa che merita di essere celebrata.

La qualificazione di Curaçao arriva al termine di un percorso sorprendente: una serie di risultati positivi contro avversari più blasonati, frutto di una fase difensiva ben orchestrata da un allenatore di grande esperienza: Dick Advocaat.

L’isola caraibica, da sempre lontana dai radar del calcio internazionale, ha costruito la qualificazione con una serie di vittorie culminate poi nel pareggio a reti bianche con la grande favorita Giamaica, che si è dovuta accontentare del secondo posto. (continua dopo la foto)

Da una parte, Mister Advocaat ha portato esperienza e ha trasmesso alla squadra le sue conoscenze, creando un undici solido e ordinato. Dall’altra, al di là dell’apparente normalità e del calcio un po’ speculativo espresso, questa rimane un’epopea epica che fa la storia: mai un Paese così piccolo si era avvicinato a una qualificazione mondiale.

Il punto che mancava è arrivato contro la Giamaica, in una gara che ha chiuso un percorso vissuto con una crescente speranza e con alle spalle un’intera comunità che, un po’ incredula, tratteneva il fiato. Per un Paese di circa 150mila abitanti, la dimensione dell’impresa è enorme.

Il 0-0 contro la Giamaica garantisce così a Curaçao il biglietto per il Mondiale 2026 negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. Con questo risultato l’isola diventa il Paese più piccolo di sempre a partecipare alla competizione, un traguardo che entra di diritto nella storia del torneo.

Gran parte del merito va proprio a Dick Advocaat, 78 anni, alla guida della sua settima nazionale. L’olandese ha costruito una squadra ordinata, solida, capace di resistere nei momenti complicati e di non perdere mai il filo logico delle partite. Il suo lavoro ha permesso alla selezione caraibica di reggere l’urto contro avversari più strutturati. (continua dopo la foto)

Mondiali 2026, ci saranno due isole che contano 1/100 della popolazione italiana

Nel resto della zona Nord e Centroamericana si sono qualificate per i Mondiali altre due squadre che aspettavano da tempo di raggiungere questo traguardo. Panama, che ha superato 3-0 El Salvador e ha chiuso al primo posto il girone A, e soprattutto Haiti. Battendo 2-0 il Nicaragua, l’isola caraibica torna al Mondiale dopo 52 anni, quando nel 1974 capitò nel girone dell’Italia e ci fece anche tremare passando in vantaggio (poi gli azzurri di Valcareggi vinsero 3-1).

Giamaica e Suriname, le due migliori seconde dei tre gironi, si contenderanno ora l’approdo al Mondiale attraverso uno spareggio intercontinentale che assegnerà gli ultimi posti disponibili per un Mondiale che vedrà schierate due Isole che contano, sommate, 650.000 abitanti. Poco più di un centesimo della popolazione italiana. E questo dovrebbe far riflettere.

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