
I Mondiali sono l’evento sportivo per eccellenza, in grado di scandire il tempo e di restituire il senso della storia che ci passa di fianco come forse nessun altro. Non sorprende, perciò, che il periodo che precede questa grande manifestazione sia vissuto con grande interesse e susciti un’ampia varietà di temi interessanti. Storicamente, una delle squadre più osservate è il Brasile: vuoi perché è il team che ha vinto più edizioni, per la grande quantità di talento che raccoglie o perché, per estensione, è il simbolo di un preciso modo di vivere e giocare il calcio.
Il Brasile non è parso eccezionale come ci si aspettava durante le qualificazioni. Al momento, la squadra giace al quinto posto della classifica sudamericana, e ha recentemente perso un match contro la Bolivia – sconfitta che ha scosso l’opinione pubblica – e un’amichevole con il Giappone. Certo, questo è anche un periodo di prova, e in più la squadra è già matematicamente certa di partecipare al Mondiale. Nondimeno, il calcio in Brasile è visto come una materia di fondamentale importanza per la vita quotidiana, perciò tutti i risultati e le formazioni messe in campo sono attentamente scrutinati.
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Uno dei punti più critici è quello del centravanti: se da un lato le caselle delle ali sono sostanzialmente occupate da Vinicius Jr. e Rodrygo, Carlo Ancelotti deve ancora capire chi sarà la punta di riferimento nel suo Brasile. Il tecnico italiano ha a disposizione diverse opzioni, tutte molto valide e che, casualmente, militano in Premier League.
Matheus Cunha, Manchester United
Matheus Cunha sembra essere il candidato principale come centravanti di riferimento del Brasile. Nell’ultima uscita è stato lui il titolare, e ha anche servito l’assist per la rete di Vinicius Junior nel 5-0 rifilato alla Corea del Sud. Non è tutto, perché l’attaccante del Manchester United ha mostrato grande intesa con tutti gli interpreti offensivi, confermandosi un pezzo funzionale alla scacchiera verdeoro oltre che un possibile finalizzatore.
Igor Jesus, Nottingham Forest
Igor Jesus è una delle stelle nascenti del calcio brasiliano. Classe 2001, l’attaccante ha iniziato proprio quest’anno la sua avventura nel calcio europeo, dopo essersi mosso tra Brasile ed Emirati Arabi. Parliamo di una punta centrale che ama attaccare lo spazio e con una buona percezione di ciò che gli accade intorno; rispetto a Cunha predilige come prima opzione calciare dalla media distanza, dalla quale ha mostrato un ottimo senso del gol.
Richarlison, Tottenham Hotspur
L’avventura di Richarlison in Premier League sta probabilmente per giungere alla conclusione: sul giocatore brasiliano c’è un interesse, apparentemente ricambiato, da parte dell’MLS. Il Mondiale 2026 cade dunque in un momento particolare della carriera della punta, a tratti davvero entusiasmante e a tratti un po’ opaca: nell’ultima uscita è partito dalla panchina, e il suo minutaggio sarà estremamente legato allo stato di forma in cui si presenterà il prossimo anno. Ma, se si sente pericoloso e motivato, può davvero dire la sua.
Joao Pedro, Chelsea
Tecnicamente sarebbe una seconda punta, ma ha tutte le capacità per giocare centravanti. Joao Pedro ha militato per quasi tutta la sua giovane carriera in Premier League, riuscendo a conquistare un posto in una squadra di altissimo profilo come il Chelsea. Con i Blues, ai quali è approdato durante l’estate, ha subito fatto vedere cose interessanti: è stato uno dei protagonisti del trionfo della squadra al Mondiale per Club, mentre in questo inizio di stagione ha segnato 2 gol nelle prime 6 partite. Parte leggermente indietro nelle gerarchie, ma potrebbe scalarle molto rapidamente.
Gabriel Jesus, Arsenal
Il talento non manca di certo a Gabriel Jesus, la cui corsa per un posto ai Mondiali è però stata compromessa dal tremendo infortunio al legamento crociato che si è procurato a inizio 2025 e che lo sta tenendo ai box per tutti questi mesi. La finestra di rientro prevista si aggira intorno a gennaio 2026, e non è detto che l’attaccante brasiliano ritorni subito al suo miglior stato di forma: avrà circa 6 mesi per dimostrare di essere pronto per la Nazionale.
Igor Thiago, Brentford
Arrivato al Brentford nella scorsa stagione, Igor Thiago sta lasciando un buon segno grazie alle sue capacità di finalizzazione e alla forza fisica che è in grado di mettere in campo grazie ai suoi 191 cm di altezza per 88 kg di peso. Non ha ancora ricevuto la chiamata della Nazionale, ma è possibile che Ancelotti gli dedichi uno slot per i momenti in cui sarà necessario sportellare con le difese più arcigne.