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Champions League, l’Italia adesso spera: la quinta squadra non è più un miraggio

La stagione europea di Champions League (ma vanno comprese le altre coppe) sta offrendo un quadro molto diverso rispetto a poche settimane fa. Il sistema dei coefficienti, che spesso sembra un rebus complicato, questa volta parla chiaro e apre spiragli interessanti. La graduatoria è corta, i margini sono minimi, ma la tendenza gioca a favore del nostro calcio. L’idea di una squadra in più nella prossima Champions League non è più una suggestione.

Il ranking Uefa per Paese, quello che assegna due posti aggiuntivi alle nazioni che chiudono ai primi due posti, vede l’Italia al momento al terzo posto con 9.571 punti, a un passo dall’ultimo piazzamento utile.

Il sorpasso non è ancora arrivato, ma il distacco dalla Germania, seconda con 9.857, è ormai minimo, complice la serie di risultati positivi ottenuti da Juventus, Napoli e Atalanta, quest’ultima decisiva con la vittoria sull’Eintracht.

Una risalita che fino a un mese fa sembrava improbabile, quando il divario appariva più ampio e il quadro generale meno favorevole. Oggi, invece, la quinta partecipante italiana alla prossima Champions è un obiettivo da considerare con concretezza.

Guardare solo avanti sarebbe un errore. La classifica infatti resta compatta e la concorrenza non sta a guardare. Il Portogallo è subito dietro a 9.400, rendendo ancora più pesante l’impegno del Napoli contro il Benfica nel prossimo turno. A seguire ci sono Polonia (9.375), Spagna e Cipro appaiate a 9.250, poi Francia (8.214), Danimarca (8.125) e Grecia (7.100).

Il margine è sottile per tutti e sarà fondamentale mantenere continuità, soprattutto nelle fasi a eliminazione diretta, dove ogni successo può fare la differenza. L’ottimismo quindi è giustificato, ma il cammino resta lungo: per trasformare l’obiettivo in realtà servirà che le italiane continuino a incidere e a non sprecare nulla.

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