
Parole da veterano, nonostante i 17 anni. Francesco Camarda, dal ritiro dell’Under 21 a Coverciano, ha parlato alla vigilia della sfida contro la Svezia, mostrando una maturità che sorprende quanto il suo talento. Nessuna arroganza, solo la voglia di crescere e di meritarsi passo dopo passo ogni traguardo.
#Camarda: “Io un predestinato? Non ci ho mai pensato. Cerco di crescere e fare sempre meglio” https://t.co/YJrBGDhhlz
— Alfredo Pedullà (@AlfredoPedulla) October 9, 2025
“Sono venuto qui per dare il massimo e cogliere l’opportunità”, ha spiegato. “Ho belle sensazioni, siamo un bel gruppo e ci piace stare insieme. In campo abbiamo qualità, fuori ci divertiamo con poco. Se ci crediamo tutti insieme possiamo arrivare davvero in alto”.
L’attaccante del Milan, che con il Lecce ha segnato il suo primo gol in Serie A, rifiuta tutte le etichette. “Predestinato? Sinceramente non l’ho mai pensato. Vivo sul presente, giorno per giorno. Cerco di migliorarmi e di fare il meglio possibile. Non sono io a dover dire che sono un predestinato. Mi isolo da tutto”.
Poi, con la concretezza dei grandi: “Non sono nessuno nel calcio. Devo dimostrare a me stesso, sul campo, che valgo qualcosa, ma ho ancora tanto da fare. Ho 17 anni, è solo l’inizio. Partita dopo partita voglio migliorarmi sempre di più”.
Camarda non nasconde l’ammirazione per Zlatan Ibrahimovic, simbolo e guida per tanti giovani rossoneri. “Avevo dieci anni quando lo guardavo giocare. Era un campione di livello mondiale. Lo stimavo e lo stimo tuttora, è qualcuno da cui prendere spunto per la mia carriera”.
Il giovane milanista vive il momento con equilibrio e lucidità: “Vivo tutto con serenità e cerco sempre di divertirmi. Mi adatto in fretta ai ritmi alti, questo mi ha aiutato anche con compagni più grandi. La parte fisica non mi spaventa, conta la mentalità”.
Sul primo gol tra i professionisti, il ragazzo si illumina ma senza perdere la misura. “Da quando inizi a giocare sogni momenti come questi: il primo gol, l’esordio. Averlo raggiunto mi dà soddisfazione e motivazione. Ma è solo un punto di partenza. Ora penso alla Nazionale e a dare tutto per i miei compagni. Voglio aiutarli a portare a casa i tre punti”.
Camarda non si nasconde dietro la fama precoce. Parla poco, lavora tanto e guarda avanti. È ancora solo l’inizio, ma il suo modo di stare in campo e di parlare lascia intuire che il futuro potrebbe davvero essere suo.
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