Brutta notizia per il calcio italiano. L’emendamento per estendere il Decreto Crescita, promosso dal Presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito, è stato rigettato dal Parlamento. L’emendamento proponeva di prorogare fino al 2027 il regime fiscale agevolato previsto dal decreto per i cosiddetti “impatriati” – lavoratori, inclusi gli sportivi, che si trasferiscono in Italia per motivi professionali – ma non ha ottenuto l’approvazione.
Decreto Crescita, salta l'emendamento proposto da #Lotito: niente proroga delle agevolazioni fiscali fino al 2027 https://t.co/vHBYRJi3J1
— Calcio e Finanza (@CalcioFinanza) November 13, 2024
Il Decreto Crescita, introdotto nel 2020 e valido fino al 31 dicembre 2023, offriva una tassazione ridotta del 50% ai lavoratori stranieri che trasferivano la residenza in Italia e si impegnavano a rimanervi per almeno due anni. Questa norma era particolarmente vantaggiosa per le società sportive italiane, poiché consentiva loro di acquistare giocatori stranieri e offrire salari competitivi grazie a un trattamento fiscale favorevole.
Calcio italiano meno competitivo dopo la bocciatura
Molti club, inclusa la Lazio di Lotito, avevano beneficiato della misura per potenziare le proprie squadre con talenti internazionali. Con il rigetto dell’emendamento, il Decreto Crescita non verrà esteso alle stagioni 2025, 2026 e 2027. Ciò significa che i club italiani, privati di questo beneficio fiscale, potrebbero avere maggiori difficoltà a competere sul mercato internazionale, soprattutto con i campionati che offrono agevolazioni simili.
L’eliminazione di questo vantaggio potrebbe ridurre la capacità delle squadre italiane di attrarre giocatori dall’estero e di restare competitive a livello internazionale. La proposta di proroga era stata avanzata nell’ambito delle modifiche al decreto fiscale, ma la linea di Lotito non ha trovato il supporto necessario. Il fallimento di questa iniziativa rappresenta una battuta d’arresto per i club italiani, che dovranno ora rivedere le loro strategie di mercato in un contesto di maggiore pressione fiscale.
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