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La bidella pendolare ha cambiato vita: ecco come vive oggi

Giuseppina Giugliano è la “bidella pendolare” che all’inizio dell’anno aveva fatto scalpore dopo aver raccontato che ogni giorno si spostava da Napoli a Milano per lavorare, non potendo permettersi un alloggio nel capoluogo lombardo. Sono passati 10 mesi da quando il suo nome aveva attirato l’attenzione. Che cosa sarà successo da allora?

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bidella pndolare

Chi è Giuseppina Giugliano

Il 17 gennaio 2023 sul quotidiano Il Giorno, uscì un articolo che parlava di una bidella campana che ogni giorno prendeva il treno da Napoli per andare a lavorare al liceo Boccioni di Milano. Giuseppina Giugliano, 29 anni ha raccontato che “a settembre sono diventata di ruolo come operatrice scolastica in un liceo milanese e ho provato a cercare una casa che non costasse troppo, considerando che il mio stipendio mensile è di 1.165 euro. Mi sono resa conto che ormai a Milano è più facile trovare un ago in un pagliaio anche in periferia i prezzi degli affitti non scherzano affatto, per non parlare della vita che al Nord ha un costo decisamente molto più elevato che al Sud. Insomma, tutti questi fattori mi hanno portato alla scelta di fare la pendolare” (continua dopo la foto)

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La storia di Giuseppina ha fatto il giro dell’Italia e tra scetticismo e compassione, crescevano i dubbi nei cittadini. In molti si chiedevano se era possibile fare questa vita e se fosse davvero così conveniente spostarsi in treno piuttosto che trovare una stanza anche fuori Milano. “La cosa positiva è che facendo così tanti viaggi in treno nell’arco di un mese, riesco ad accumulare un sacco di punti che mi danno la possibilità di avere degli sconti. Inoltre prenotando i biglietti con largo anticipo li pago scontati grazie alle offerte: in definitiva il treno mi costa poco, circa 400 euro, mensilmente molto meno di una stanza in condivisione a Milano“, sosteneva la ragazza. (continua dopo la foto)

bidella pendolare

Come è cambiata la vita della “bidella pendolare”

La sua storia era parsa strana perfino ai piani alti di Trenitalia e Italo, che, dati alla mano non riuscivano a capire come facesse a spendere solo 400 euro e non qualche migliaia. A gettare ombra sul racconto della bidella sono stati gli stessi studenti e docenti del liceo, che sostenevano di vederla a scuola da circa un anno e qualcuno ha perfino pensato che fosse in malattia. Il giorno successivo alla pubblicazione dell’articolo Giuseppina confessò di aver omesso un dettaglio durante la sua intervista: “A causa di tutti questi viaggi mi sono ammalata perché sin da piccola soffro di problemi ai polmoni“. Tutti i nodi vengono al pettine e della “bidella pendolare” non si è più parlato.

Ma settembre è passato e il nuovo anno scolastico ormai, è quasi a metà del percorso, Giuseppina avrà ripreso a lavorare? Stando a quando racconta chi frequenta il liceo, della bidella nemmeno l’ombra. Ma non perché sia malata o altro. Semplicemente ha ripreso il suo ruolo di bidella in una scuola in provincia di Napoli. Una sistemazione provvisoria che durerà fino al 31 ottobre 2024.