
Periodo complesso in casa Atalanta: la cessione di Mateo Retegui in Arabia Saudita ha lasciato un vuoto pesante in attacco, mentre la “ribellione” di Ademola Lookman ha agitato ulteriormente lo spogliatoio. Ivan Juric era alla ricerca di un attaccante capace di dare subito garanzie, evitando di farsi trovare scoperto nella fase iniziale della stagione.
Che Nikola Krstović fosse di un’altra pasta lo si era capito già dopo il gol all’esordio con la Fiorentina. Alti e bassi ma la costante sensazione di essere di fronte a un bomber di razza. L’esplosione definitiva nella seconda metà della scorsa stagione. Salto di qualità meritato pic.twitter.com/0cAyDHufn5
— PierpaoloVerri (@PierpaV) August 19, 2025
Dopo settimane di voci e tentativi falliti, la dirigenza nerazzurra ha trovato la soluzione giusta. La Dea ha chiuso per Nikola Krstovic del Lecce: il centravanti montenegrino arriverà a Bergamo nelle prossime 48 ore per sottoporsi alle visite mediche e firmare il contratto. (continua dopo la foto)

L’operazione si è conclusa sulla base di 25 milioni di euro, circa 15 in meno rispetto alla proposta che il club lombardo aveva presentato al Fulham per Rodrigo Muniz. Krstovic, classe 2000, ha collezionato 11 gol e 3 assist nello scorso campionato con il Lecce, guadagnandosi l’attenzione di mezza Serie A.
Punta fisica ma anche abile in progressione, è considerato un giocatore in piena crescita, con ampi margini di miglioramento. L’attaccante aveva già manifestato al Lecce il desiderio di compiere un salto di qualità. La società salentina aveva aperto alla cessione, ma solo alle proprie condizioni, raggiunte grazie all’offerta del club dei Percassi.
La trattativa si è sbloccata rapidamente nelle ultime ore, segno della determinazione con cui l’Atalanta ha voluto portarlo a Bergamo. Per Krstovic si apre una sfida affascinante: raccogliere l’eredità di Retegui e diventare il punto di riferimento offensivo di Juric, in un sistema che esalta attaccanti completi e disponibili al sacrificio. (continua dopo la foto)

La sua personalità e la sua ambizione si sposano bene con la filosofia della Dea, che punta su calciatori in grado di crescere e valorizzarsi. L’Atalanta, reduce da settimane di tensione interna, manda così un segnale forte al gruppo, ai tifosi e al campionato: il progetto non si ferma e l’obiettivo resta quello di competere ai massimi livelli, in Italia e in Europa.
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