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Ancelotti perde il derby di Liverpool in FA Cup. Klopp riesce a liberarsi del suo incubo senza i suoi tre tenori

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Questa volta Carlo Ancelotti non ha fregato Jurgen Klopp. Il calcio inglese ha proposto nel weekend il terzo turno di FA Cup. Tanti incontri interessanti, tra cui spicca il derby tra Liverpool ed Everton: un match che accende la passione dei tifosi non solo perché è uno dei derby più caldi d’Inghilterra, ma anche per la sfida in panchina tra i due allenatori, Ancelotti e Klopp, nonostante si tratti di FA Cup. Confronto capitato spesso negli ultimi anni e che ha riservato poche gioie al tecnico del Liverpool.

Compattezza e velocità stavolta non bastano

Per la sfida contro il Liverpool Ancelotti ha proposto lo stesso modulo utilizzato per buona parte della sua esperienza al Napoli. Un 4-4-2 con le linee di difesa e centrocampo molto strette in fase di non possesso, ma sempre in grado di ripartire con grande velocità. Un modo di giocare che ha creato non pochi problemi al Liverpool nel primo tempo, con il portiere Adrian decisivo in almeno tre circostanze. Determinante soprattutto l’apporto sulla corsia di destra di Theo Walcott, in grado con le sue discese continue e con i suoi cross pericolosi di creare sempre pericoli alla difesa in maglia rossa.

Il Liverpool, dal canto suo, ha giocato il suo solito calcio veloce e aggressivo. Le defezioni erano molte soprattutto in avanti (Salah e Firmino in tribuna, Mané in panchina), ma Origi, il nuovo arrivato Minamino e i giovani Elliott e Jones hanno degnamente sostituito le stelle offensive. Proprio Jones è stato il giocatore a decidere un match che si stava facendo sempre più equilibrato. Nel corso della ripresa, su suggerimento di Origi, il talento classe 2001 ha trafitto Pickford con una bella conclusione a giro che si è infranta all’incrocio dei pali. Una rete vista come una liberazione per Klopp, ancora a secco di successi contro il collega in stagione (in Premier League, invece, il Liverpool non perde da più di un anno).

Klopp “umano” davanti ad Ancelotti

Quello andato in scena ad Anfield era infatti il terzo confronto dell’anno tra i due allenatori. In precedenza si erano affrontati due volte nei gironi di Champions League, quando Ancelotti sedeva ancora sulla panchina del Napoli. La sfida tra i partenopei e i Reds freschi campioni d’Europa ha aperto la fase a gironi e, contro ogni pronostico, la squadra di casa si è imposta per 2-0 grazie ai gol di Mertens e Llorente. Liverpool incapace di superare il Napoli anche nel match di ritorno, terminato 1-1 e deciso dalle reti di Mertens e Lovren.

Il confronto tra i due club c’era stato anche nella Champions League 2018/19 e proprio la sfida del San Paolo di quell’edizione era stato il capolavoro tattico di Ancelotti. Con un 4-4-2 compatto e micidiale nelle ripartenze (reso ancora più solido con lo schieramento di Maksimovic nell’inedito ruolo di terzino), Ancelotti mise la museruola all’armata di Klopp, aggiudicandosi la vittoria grazie al gol nel finale di Insigne. Un motivo di grande orgoglio, dunque, per il tecnico italiano risultare così indigesto all’allenatore che nel 2019 ha messo insieme Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per club. L’incubo per il tedesco è momentaneamente finito, ma il derby di ritorno di Premier League si preannuncia l’ennesima battaglia tattica imposta da Ancelotti.