Una storia avvolta nel mistero
Stando alle indagini, due figure cruciali per ricostruire questa storia sarebbero i due curatori sciamanici di origini sudamericane, identificati come Johnny Benavides e un altro individuo non ancora nominato. Questi due personaggi avrebbero avuto un incontro fatale con Alex Marangon, tentando di calmare una crisi che sembrava averlo preso durante l’evento esoterico all’esterno di un’abbazia a Vidor. Dei due uomini per ora non c’è traccia,avrebbero lasciato l’abbazia poco prima dell’alba della fatidica domenica 30 giugno, proprio quando i Carabinieri hanno fatto irruzione sul luogo per iniziare le indagini. (Continua a leggere dopo le foto)
Gli investigatori non escludono che la morte di Marangon possa essere stata il risultato di una violenta reazione da parte di più individui, forse influenzati da droghe o alcol, comuni nella zona frequentata da giovani in cerca di “sballo”. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Il Gazzettino, Marangon sarebbe stato sentito urlare “No, no” prima di scappare fuori dall’abbazia, seguito dai due curatori. L’autopsia parla di profonde ferite alla testa, costole rotte, un’emorragia interna polmonare che gli ha fatto perdere quasi un litro di sangue e traumi alle gambe. Un ulteriore aiuto alle indagini dovrebbe arrivare anche dall’esito degli esami tossicologici, mentre resta un “buco” di tre ore prima del delitto, dalle 3,30 di sabato notte alle 6,30 di domenica mattina. Intanto, dopo l’esame autoptico, la Procura ha dato il nulla osta per la sepoltura: i funerali verranno celebrati sabato 13 luglio alle 10 nella chiesa SS. Patroni d’Europa di Marcon.