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Calcio italiano in lutto, è morto il portiere che fermò anche Arrigo Sacchi

Il calcio italiano è in lutto per la morte di un giocatore molto amato, scomparso a soli 63 anni dopo una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Cresciuto nelle file della Juventus giovanile, divenne famoso per una partita disputata dalla Nazionale di Arrigo Sacchi in preparazione dei Mondiali del 1994. Giulio Drago, ex portiere dell’Empoli e del Pontedera, si è spento ieri all’ospedale San Giuseppe di Empoli.

L’ex portiere era ricoverato da alcuni giorni, e il suo cuore ha smesso di battere nel tardo pomeriggio del 18 aprile. Nato calcisticamente nella Juventus, Drago aveva militato in Serie A con Bari ed Empoli, ma il suo nome è scolpito nella memoria dei tifosi per una clamorosa impresa; a vittoria del “suo” Pontedera contro l’Italia di Arrigo Sacchi, alla vigilia di Usa ’94.

Drago debuttò tra i professionisti con la Cremonese, nella stagione 1983-84 in Serie B. Poi l’approdo all’Empoli, dove rimase per cinque stagioni (1984-1989), vivendo da protagonista la prima, storica promozione in Serie A del club toscano. In quella cavalcata indimenticabile, Giulio fissò anche un primato: 491 minuti di imbattibilità nella stagione 1987-88.

Nel 1989 fu Gianni Salvemini, che lo aveva già allenato in Toscana, a volerlo al Bari in Serie A. Ma l’esperienza pugliese fu meno fortunata. Dopo alcune stagioni in Serie B con Triestina e Ascoli, concluse la carriera con la maglia del Pontedera.

La leggendaria vittoria contro l’Italia di Sacchi: era il 6 aprile 1994, teatro della sfida Coverciano. Quel risultato è rimasto impresso nella memoria di molto tifosi: Pontedera-Italia 2-1. A pochi mesi dal via dei Mondiali americani, l’Italia di Sacchi affrontava il piccolo Pontedera in amichevole. Nessuno si aspettava che i toscani, allora in Serie C2, potessero battere gli Azzurri. E invece accadde.

Giulio Drago, la storica vittoria contro l’Italia di Arrigo Sacchi

A segno andarono Matteo Rossi e Aglietti, mentre Massaro accorciò per l’Italia, che non riuscì a pareggiare nonostante un lungo recupero. Il giorno dopo, La Gazzetta dello Sport titolava ironicamente: “Ai Mondiali il Pontedera“. Quell’impresa fu il coronamento di una stagione straordinaria, culminata con la promozione in C1, ma soprattutto fu l’ultima grande vetrina della carriera di Drago, che chiuse così la sua avventura tra i pali: da protagonista.

A rendergli omaggio è stata innanzitutto la sua Juventus, che gli ha dedicato un pensiero commosso su X: “Riposa in pace, Giulio”. Anche la Cremonese lo ha ricordato con parole toccanti: “Le tue mani sicure ci guideranno per sempre dall’alto, Giulio”. La società grigiorossa ha espresso il proprio cordoglio alla moglie Patrizia, ai figli Filippo e Marco, e a tutti i familiari.

Drago aveva scelto di restare a vivere a Empoli, città che lo aveva adottato. Dopo il ritiro, aveva lavorato a lungo con il settore giovanile del club azzurro, trasmettendo la sua esperienza e la sua passione a generazioni di ragazzi.

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