
Alla Lazio non basta il cuore, non basta il boato all’Olimpico, non basta nemmeno il 2-0 ottenuto nei 90 minuti per pareggiare i conti con il Bodo Glimt. La squadra di Baroni saluta l’Europa League ai quarti di finale. Una beffa che si consuma ai calci di rigore, dove i biancocelesti sciupano tutto con tre errori su cinque, regalando ai norvegesi la prima semifinale europea della loro storia.
Baroni sfoga il suo dolore post-eliminazione: "C’è dolore perché meritavamo di passare" #EuropaLeague #Lazio #BiancocelestiDispiaciuti I biancocelesti hanno incassato una sconfitta bruciante ai rigori contro il Bodo Glimt, mettendo fine al loro cammino i… https://t.co/kLg20pTqfp
— Laziochannel.it (@LazioChannel) April 18, 2025
A festeggiare è il Bodo, che affronterà il Tottenham. A piangere, invece, è una squadra che con Lotito presidente non è mai arrivata tra le prime quattro d’Europa, e continua a inciampare contro avversari apparentemente alla portata, come accadde col Fenerbahce (2013) e col Salisburgo (2018).
Baroni recupera Castellanos e lo schiera subito titolare, supportato da Pedro, Zaccagni e Isaksen. Ma la Lazio parte molle, quasi spaventata. Il Bodo tiene il baricentro alto, aggredisce e sfiora subito il vantaggio con Blomberg. La Lazio sembra smarrita, Hauge calcia, ma è il suo compagno Saltnes a impedirgli involontariamente il gol.
Lentamente i biancocelesti si scuotono: Pedro scalda le mani a Haikin, poi è Lazzari a rubare palla e Isaksen, quasi inciampando, serve il cross per il tacco vincente di Taty. È il 21′, i biancazzurri sono in vantaggio. Ma il Bodo non arretra. Isaksen vola in contropiede, Castellanos spreca dal limite, Zaccagni colpisce una traversa al 45′. La rimonta è vicina, ma serve un guizzo.
Nella ripresa è assedio Lazio. Zaccagni e Pedro costringono Haikin agli straordinari, ma il pallone non entra mai. Il Bodo fa ostruzione, ma al 93′, su calcio da fermo, Romagnoli fa la torre e Noslin segna il 2-0 che pareggia i conti con l’andata. L’Olimpico è una bolgia.
Lazio, i rigori sono un disastro
I tempi supplementari si aprono col dramma di Nuno Tavares, costretto a lasciare il campo in lacrime per il settimo infortunio muscolare della stagione. Al 100′ la Lazio la ribalta: Guendouzi scappa sulla fascia, mette al centro e Dia di testa firma il 3-0. L’Olimpico esplode.
Ma la Lazio, invece di chiudere i conti, si abbassa. E al 109′ si distrae, lascia colpevolmente spazio alla percussione dei norvegesi sulla fascia: sul cross Helmersen, lasciato a colpire indisturbato, pareggia i conti sovrastando Hysaj. Poco dopo si fa espellere, ma è troppo tardi e la Lazio non ne può approfittare: si va ai rigori.
Il disastro prende forma dagli undici metri. Mandas apre parando su Hauge, ma la Lazio risponde con l’errore di Tchaouna. Poi Noslin spara fuori. Il Bodo segna con Moe, Fet e Sorli. Berg regala un’ultima speranza sparando alto. Ma l’ultimo rigore è di Castellanos, che arriva sul dischetto zoppicando per i crampi: tiro incerto e centrale, il portiere la abbranca senza fatica. Il sogno si spegne qui. Ed è un vero peccato.
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