
Viste le difficoltà nel trovare un ristorante da 100 euro, pensa di poterselo costruire da solo prima o poi? È questa la domanda che Antonio Conte, oggi allenatore del Napoli, ha giudicato formulata in maniera provocatoria durante la conferenza stampa alla vigilia della gara contro l’Udinese. Rispondendo alla domanda, Conte ha dichiarato: “Non capisco perché ricamare su questa battuta o perché io me la debba portare indietro per essere additato come allenatore che chiede, chiede. La trovo antipatica come domanda. È del tutto gratuita: se toglie la citazione, le rispondo”.
Si chiude un cerchio lungo 10 anni.
— Riccardo Marra (@RiccardoMarra) February 8, 2025
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Il riferimento storico
Per i più giovani – o per chi semplicemente non ricordasse una vicenda ormai risalente a più di dieci anni fa – il riferimento è a una battuta pronunciata da Conte all’epoca in cui allenava, ancora per poco, la Juventus. Interrogato sui risultati europei poco soddisfacenti dei bianconeri, il tecnico salentino rispose: “Quando ti siedi in un ristorante dove si pagano 100 euro non puoi pensare di mangiare con 10 euro”.
Questa dichiarazione faceva riferimento alla differenza economica tra gli investimenti della Juventus e quelli di altri club europei. La battuta venne interpretata dalla dirigenza – in particolare dall’allora presidente Andrea Agnelli – come un vero e proprio attacco.
La rottura con la Juventus e il motto di Conte
Quelle furono le prime ruggini in un rapporto che, agli sgoccioli, si sarebbe definitivamente rotto in pochi mesi. La situazione degenerò ulteriormente quando, in disaccordo con alcune scelte in sede di mercato – su tutte il mancato acquisto di Cuadrado, che curiosamente sarebbe poi arrivato a Torino un anno dopo con Allegri – Conte lasciò la Juventus durante il ritiro estivo.
La frase di Conte è stata sempre considerata, da tifosi e media, una sorta di motto dell’allenatore, oggi alla guida del Napoli, noto per essere molto pretenzioso in sede di mercato. Questa etichetta, però, pesa sul tecnico, che da tempo cerca di togliersela di dosso. La scorsa estate, quando il suo rientro in Serie A era ancora solo un’ipotesi – e si parlava anche del Milan – fu il suo vice, Cristian Stellini, a tentare di smontare tale etichetta. Così, Stellini dichiarò in un’intervista a TeleLombardia:
“Se io guardo alla carriera di Conte, vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori – disse in un’intervista a TeleLombardia -. E non necessariamente progetti ambiziosi vogliono dire giocatori costosi”. Oggi, “pizzicato” dopo un mercato del Napoli non proprio entusiasmante, ci ha pensato il diretto interessato.
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