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Tempeste e allagamenti in Europa, la situazione

Il maltempo sta colpendo l’Europa centrale e orientale causando danni e provocando morti. Sette persone sono annegate in Austria, Polonia e Romania e altre quattro risultano disperse nella Repubblica Ceca. Secondo gli esperti questo è solo l’inizio. La tempesta di Boris si sta per abbattersi sul territorio e mostrare tutta la sua potenza.

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Tempeste e allagamenti

Le grandi alluvioni che stanno interessando vaste aree dell’Europa centrale, dalla Romania all’Austria, e che hanno causato la morte di almeno 15 persone, sono dovute a Boris, la tempesta che si è formata il 12 settembre e ha provocato l’esondazione di vari fiumi. E con il passare delle ore il numero delle vittime, dei dispersi e degli sfollati è destinato ad aumentare. Secondo le previsioni meteorologiche, le piogge continueranno fino alla fine della giornata del 16 settembre e potrebbero interessare anche la Slovacchia e l’Ungheria, lungo il corso del Danubio, e alcune zone della Germania meridionale e orientale, in particolare lungo l’Elba. (continua dopo la foto)

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La tempesta di Boris

La tempesta Boris si è formata e ha raggiunto una forte intensità per via di due fenomeni atmosferici. Il primo è la mescolanza di aria fredda proveniente dal Nord Europa e aria molto umida proveniente dal mar Mediterraneo e dal mar Nero, le cui temperature estive particolarmente alte hanno causato una forte evaporazione. Il secondo è un’area di bassa pressione che è rimasta bloccata sull’Europa centrale, perché era circondata sia a est che a ovest da zone di alta pressione.

Le immagini delle inondazioni mostrano interi quartieri allagati, strade sommerse dall’acqua, gente con l’acqua fino alle ascelle, dighe improvvisate per fermare l’innalzamento dei corsi d’acqua, persone in cerca di un rifugio. Il Danubio e i suoi affluenti sono bombe d’acqua a orologeria e le autorità di mezza Europa si stanno affannando per rafforzarne gli argini con il timore di una piena superiore a quella del 2013, la peggiore in 500 anni che causò decine di morti e dispersi e decine di migliaia di sfollati. In Romania, quasi 6.000 famiglie sono state colpite dalla tempesta, e solo 300 di queste hanno trovato rifugio presso i vicini o nelle tende allestite dalle autorità. “In seguito all’episodio meteorologico dei giorni scorsi, si registra un nuovo decesso nella regione di Galati, dove sono già morte cinque persone a causa delle alluvioni“, si legge in un comunicato delle autorità romene. (continua dopo la foto)

Il cambiamento climatico e i suoi effetti

Il presidente romeno Klaus Iohannis ha subito collegato gli avvenimenti degli ultimi giorni al cambiamento climatico: “Stiamo nuovamente fronteggiando gli effetti del cambiamento climatico, che sono sempre più presenti sul continente europeo, con conseguenze drammatiche”. Gli ha fato eco la co-capogruppo dei Verdi all’Eurocamera, Terry Reintke, la quale ha ribadito che “gli eventi meteorologici estremi sono una minaccia crescente“, avvertendo che “dobbiamo agire ora” per evitare che peggiorino ulteriormente, mentre la capogruppo dei socialdemocratici (S&D), Iratxe García Pérez, ha annunciato che chiederà un dibattito in Aula durante la sessione plenaria in corso a Strasburgo questa settimana per discutere “della mobilitazione delle risposte d’emergenza dell’Ue“. 

In Austria, dove è morto il vigile del fuoco, in alcune zone del Tirolo è caduto un metro di neve, mai così tanta a settembre, un settembre in cui fino a pochi giorni fa si toccavano i 30 gradi anche in montagna. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso in un messaggio sul canale social X la sua “solidarietà a tutte le persone colpite dalle devastanti inondazioni” e ha dichiarato che “l’Ue è pronta a fornire sostegno”.

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