Yara Gambirasio è scomparsa il 26 novembre 2010 ed è stata ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011. Il relativo procedimento giudiziario si è concluso il 12 ottobre 2018 con la condanna definitiva all’ergastolo di Massimo Bossetti, operaio edile di Mapello, il cui movente sarebbe stato un’aggressione sessuale. Bossetti, nonostante tutto, continua a professarsi innocente. In queste ore è saltata fuori una nuova ipotesi, che potrebbe riaprire uno dei casi giudiziari più famoso in Italia. (Continua a leggere dopo le foto)
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Moussa Sangare, l’ipotesi su Yara: parla l’avvocato di Bossetti
Secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, come ripreso da Il Fatto Quotidiano, Claudio Salvagni, l’avvocato difensore di Massimo Bossetti, avrebbe chiesto alla Procura di verificare se Moussa Sangare, l’uomo reo-confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, possa avere un legame con il delitto di Yara uccisa nel 2011. Ad unire i due casi c’è il fatto che il 31enne di origini africane è stato immortalato dopo il delitto da una telecamera a Chignolo d’Isola, proprio il paese dove c’è il campo in cui fu ritrovato il cadavere di Yara Gambirasio. Va precisato che Sangare all’epoca dei fatti aveva 18 anni. Tuttavia, Salvagni ha negato di aver avanzato una richiesta ufficiale in questa direzione: “Ogni approfondimento è sempre positivo, ma non ho chiesto nessun esame sul Dna che non sia quello di Ignoto 1”. Sempre dalle pagine di Giallo, è arrivata la replica della criminologa Roberta Bruzzone: “L’assassino della piccola Yara è già in prigione. L’ipotesi dell’avvocato è semplicemente fantasiosa”.
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