La tragica scomparsa di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio a soli 22 anni, ha scosso l’intera comunità veneta. La decisione sulla sua sepoltura e i dettagli dei funerali sono stati finalmente resi noti, creando un momento di profonda commozione e riflessione sulla violenza di genere.
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I dettagli del funerale di Giulia Cecchetin
Il funerale di Giulia Cecchettin sarà celebrato nella parrocchia di San Martino a Saonara, con la presenza del vescovo di Padova Claudio Cipolla e di numerose autorità locali. La cerimonia attirerà migliaia di persone, per le quali saranno installati maxi schermi esterni. L’amministrazione comunale sta già organizzando un piano di sicurezza e viabilità per gestire l’affluenza. Il sindaco Michela Lazzaro ha annunciato che Giulia verrà sepolta accanto a sua madre Monica, creando un legame eterno tra madre e figlia.
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Un segno contro la violenza sulle donne
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha spinto la regione Veneto a proclamare il lutto regionale il giorno dei suoi funerali, con bandiere a mezz’asta in tutte le istituzioni. Il presidente Luca Zaia ha lanciato un appello per indossare fiocchi rossi in segno di protesta contro la violenza sulle donne, non solo il 25 novembre ma anche nel giorno del funerale.
L’assemblea di Anci Veneto, presieduta da Mario Conte, ha osservato un minuto di silenzio in onore di Giulia e ha sottolineato l’impegno nel promuovere politiche attive per il rispetto delle donne. “Non potevamo che iniziare l’incontro con un minuto di silenzio spiega Mario Conte, presidente di Anci Veneto siamo stanchi di dover ancora una volta soffrire una vittima di femminicidio, sono 105 da inizio anno in Italia, e quindi raccogliamo l’appello del governatore Luca Zaia e parteciperemo, come Comuni, con un nostro rappresentante ai funerali. Noi, però, vogliamo mettere in campo politiche attive insieme alle scuole, alle famiglie, alle società sportive, le associazioni a tutela delle donne e nondimeno per l’educazione degli uomini. Come Anci Veneto ci siamo dunque impegnati a lanciare politiche attive, coinvolgenti e partecipative, che ci aiutino a cambiare mentalità e aumentare la cultura del rispetto”. Il parroco don Francesco Monetti confessa: “Ci attendiamo una grande affluenza di persone per cui serve uno spazio esterno importante per accogliere tutti. La comunità è provata, domenica durante le celebrazioni la partecipazione al dolore è stata intensa. Ci stringiamo per riflettere e per trovare qualcosa che dia speranza e futuro”.