Formula 1, in Qatar la lotta al Mondiale è diventata incandescente, e a finire nel mirino è stato Kimi Antonelli, coinvolto suo malgrado in un vortice di accuse dopo il sorpasso subito da Lando Norris negli ultimi due giri. L’italiano della Mercedes aveva disputato una gara solida, restando a lungo quarto e provando persino ad avvicinarsi a Carlos Sainz per giocarsi il podio.
Il giovane Kimi Antonelli ha cancellato la propria immagine del profilo dopo il GP, lasciando uno sfondo nero e mostrando chiaramente il peso delle critiche ricevute. Centinaia di commenti maliziosi lo accusano di aver “favorito” Lando Norris nell’ultimo giro, dopo un errore c… pic.twitter.com/6VkCwUnY0W
— F1-News.eu (@F1Newseu1) December 1, 2025
A due giri dalla fine però il diciannovenne ha perso il posteriore in curva 9, lasciando a Norris lo spazio per infilarsi e chiudere quarto. Un episodio normale di gara che, invece, ha scatenato una bufera.
Il primo a puntare il dito è stato Helmut Marko, convinto che il sorpasso fosse stato facilitato: “È successo due volte che Kimi abbia più o meno fatto cenno a Lando di passare. Se l’ha fatto apposta? È ovvio“. Parole che hanno fatto esplodere il paddock. (continua dopo la foto)

Toto Wolff ha replicato senza freni: “È una totale assurdità che mi lascia senza parole. Kimi stava lottando per un potenziale terzo posto. Quanto bisogna essere stupidi per pensare che lo abbia fatto passare apposta?”. Un commento duro, che rende bene il livello della tensione interna al campionato.
Antonelli ha spiegato l’episodio in modo semplice e diretto: “Ho spinto al massimo per rimanere davanti a Norris e purtroppo ho spinto un po’ troppo. Ho perso il controllo alla curva 9 e poi ho avuto un forte sovrasterzo”. Nessun gesto volontario, solo un errore in una fase decisiva.
Antonelli ci resta male e oscura il suo profilo
Nonostante questo, sui social si è scatenato un diluvio di insulti. Nella notte il pilota ha perfino oscurato la foto profilo su Instagram, probabilmente colpito dalle reazioni esagerate di una parte della tifoseria. Un contorno velenoso in un finale di campionato che resta apertissimo.
Il caso si è chiuso nelle parole dei diretti protagonisti, con Max Verstappen mai critico verso l’amico italiano. Resta però l’immagine di una tifoseria pronta a incendiare ogni episodio pur di spostare l’attenzione su un giovane che ha solo commesso un errore in un momento caldo.
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