Sinner e Alcaraz, sempre loro. Adriano Panatta e Paolo Bertolucci tornano a mettere il dito nella piaga. Stavolta lo fanno ai microfoni di Radio Deejay, durante “Deejay Chiama Italia”, ragionando sul divario sempre più evidente tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e il resto del circuito. Per i due ex compagni di Davis, la fotografia è impietosa: oggi i numeri uno e due del tennis mondiale non hanno veri rivali, né sul piano tecnico né su quello dei risultati.
Mouratoglou esalta Sinner: "È una novità nella storia del tennis. Alcaraz dovrà… ".
— Tennis World Italia (@TennisWorldit) November 28, 2025
Il commento del coach francese sulla rivalità tra l'italiano e lo spagnolo https://t.co/PTI3GYNBV5#IntervisteTennis #Alcaraz #RafaelNadal #JannikSinner pic.twitter.com/0VsoqycYh5
Il ranking attuale parla chiaro: Sinner, secondo al mondo, ha un margine di quasi 6500 punti su Alexander Zverev, oggi terzo. Una distanza che certifica l’egemonia dei due fenomeni e la difficoltà di chi insegue. “Non c’è un avversario che sia uno in grado di impensierirli nei tornei importanti”, è la sintesi dello scenario che emerge dai dati degli ultimi anni.
Panatta non usa giri di parole. A suo giudizio, il tennis contemporaneo paga una uniformità di gioco che appiattisce tutto, tranne il talento dei primi due. “Negli anni ’70 i primi dieci avevano tutti vinto almeno uno Slam. C’era molto più equilibrio. Oggi ci sono due giocatori che non perdono mai. Il tipo di gioco si è uniformato”, spiega l’ex campione romano.
Poi il paragone con il passato: “Borg e Vilas vincevano sempre con chi giocava come loro. Quando trovavano me o McEnroe, che avevamo un tennis diverso, soffrivano. Oggi giocano tutti allo stesso modo e il livello tra quei due e gli altri aumenta ogni anno. Gli avversari sono lontanissimi”.
Sinner e Alcaraz senza rivali
Bertolucci rincara la dose, ricordando come persino nell’era dei Big 3, Federer, Nadal e Djokovic, ci fossero elementi capaci di inserirsi. “C’erano Del Potro, Wawrinka, Tsonga. La concorrenza era reale”, afferma. Lo scenario attuale, invece, gli sembra più povero di alternative: “Adesso ci sono solo due uomini al comando, ragazzi”.
Per Panatta e Bertolucci, insomma, il tennis vive una fase di straordinaria eccellenza individuale ma di scarso ricambio competitivo. E finché la distanza resterà così ampia, il duello Sinner-Alcaraz rischia di diventare un regno a due senza veri eredi.
Leggi anche:
- Tennis in tv, arriva la svolta: dove vedremo d’ora in poi semifinali e finali di Sinner e azzurri
- Musetti tra emozioni, linguaggio colorito e rapporto con Sinner: “Sto lavorando su me stesso”