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Italia, parla Buffon: “Abbiamo perso vent’anni, ma adesso…”

L’Italia cammina su un filo teso fra il ritorno ai Mondiali e un terzo, devastante fallimento. Gianluigi Buffon, ex capitano e oggi capodelegazione azzurro, non nasconde il suo disappunto per il passato e lancia un appello al futuro in un’intervista con la Gazzetta dello Sport: “Abbiamo perso vent’anni, ci siamo adagiati sulla nostra forza. Dovevamo ripensare i modelli tecnici e tattici. Siamo stati cicale. Ora però ci siamo, ai Mondiali ci andiamo, ma amateci di più”.

L’ex portiere sottolinea come la presunzione storica e il continuo confronto con i risultati del passato abbiano rallentato l’evoluzione della Nazionale: “Viviamo in due mondi che non s’incontrano. Da un lato pensiamo che tutto ci sia dovuto per grazia divina, dall’altro facciamo grandi analisi sull’evoluzione del calcio. Ma quando le ‘piccole’ ti mettono in difficoltà, precipiti dalla spocchia alla paura. È difficile trovare un equilibrio”.

Buffon ricorda come i problemi attuali risalgano a venti anni fa: “Paghiamo gli errori del passato, quando ci siamo adagiati su Buffon, Cannavaro, Totti, pensando che sarebbe stato eterno. Dovevamo programmare, invece siamo stati cicale”. (continua dopo la foto)

Per il futuro, Buffon punta sulla programmazione e sulla crescita dei giovani: “Ripartire dal basso, dai 7 ai 13 anni, quando c’è il vero imprinting. Dai 15 puoi migliorare, ma il talento si forma prima. Con Prandelli stiamo parlando di come impostare il lavoro: servono stabilità e pazienza. Se lavori bene, qualche risultato arriva subito, altrimenti tra dieci anni intervisterete un altro Buffon al mio posto”.

Il dirigente azzurro suggerisce anche di privilegiare il gioco e le abilità individuali nelle giovanili, pur dando spazio anche alla tattica: “Dobbiamo tornare ad allenare le abilità. La nostra vocazione tattica è limitante, serve per coprire carenze. Non c’è uno come Yamal in giro, però possiamo lavorare meglio”.

Buffon elogia il ct Gennaro Gattuso: “Rino è il ct giusto, ha intuizioni, fa gruppo e i giocatori lo percepiscono. L’Italia vince solo così. Le critiche ingiuste vengono soprattutto da fuori: con il gruppo si va lontano, se poi si sbaglia, si valutano le colpe”.

Sul recente match con la Norvegia, Buffon evidenzia la forza degli avversari: “Una delle tre o quattro squadre più forti d’Europa, al Mondiale farà strada. Hanno entusiasmo, fisicità e dinamismo. Noi dobbiamo evitare i crolli emotivi e imparare a gestire i momenti difficili”. (continua dopo la foto)

Infine, Buffon lancia un appello ai tifosi: “Autostima, convinzione, entusiasmo. I ragazzi danno tutto e hanno bisogno di affetto. Vogliamo bene all’Italia. Tutti. Smettete di fare paragoni con il passato: chi giova davvero a questo? Con il giusto rispetto, possiamo tornare a competere con tutti”.

Un messaggio forte pensato per scuotere tutto l’ambiente: dopo vent’anni di errori e disattenzioni, la ripartenza passa dalla pazienza, dal lavoro sulle giovanili e dal gruppo. Buffon mette in chiaro che ora il percorso è tracciato, ma per arrivare lontano servono sostegno e fiducia.

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