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Come sta succedendo al Liverpool di Slot?

Arne Slot

Per Arne Slot era difficile iniziare meglio la sua avventura al Liverpool: una decina di mesi dopo il suo insediamento, infatti, è arrivato il titolo di campioni della Premier League. Ma quella che sembrava una storia idilliaca, già diretta vero un bis, è rapidamente deragliata: la cosa più bizzarra è che il grande passo indietro dei Reds è arrivato dopo un mercato estivo a dir poco faraonico, nel quale sono stati acquistati pezzi molto pregiati che, sulla carta, dovevano rinforzare ulteriormente la squadra inglese e portarla al back-to-back. Ovviamente, nel calcio non esiste nulla di scritto, e la Premier League vanta la reputazione di campionato più competitivo al mondo anche grazie alla velocità con cui le storyline possono cambiare. Proviamo, allora, a capire cosa sta succedendo al nuovo Liverpool di Arne Slot.

La smisurata ambizione estiva

Cominciamo con il fare un punto sul mercato estivo del Liverpool, uno dei più colossali della Premier League:

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  • Alexander Isak, dal Newcastle (135 milioni di €)
  • Florian Wirtz, dal Bayer Leverkusen (125 milioni di €)
  • Hugo Ekitike, dall’Eintracht Francoforte (95 milioni di €)
  • Milos Kerkez, dal Bournemouth (46,9 milioni di €)
  • Jeremie Frimpong, dal Bayer Leverkusen (40 milioni di €)
  • Giovanni Leoni, dal Parma (35 milioni di €)

Grandi spese, dunque, maturate dal desiderio di Slot di aggiungere pericolosità e vincere le partite con un margine più ampio, dominando gli avversari sotto ogni aspetto. Forse, il tecnico olandese temeva che il Manchester City e l’Arsenal si rinforzassero in misura maggiore e, quindi, di non poter tenere il passo per ripetersi. Ma questa smisurata ambizione potrebbe avere irrimediabilmente rovinato la macchina perfettamente oliata che abbiamo visto nella stagione 2024/2025.

I problemi in costruzione

Sembra quasi incredibile pensare che una squadra che si è dotata di due grandi numeri 9 come Isak ed Ekitike e del numero 10 più ambito di tutta Europa, Florian Wirtz, possa avere dei problemi offensivi. Invece, è proprio ciò che sta succedendo al Liverpool. L’attacco, a partire dalla costruzione, è più lento e meccanico, con una conseguente propensione allo svantaggio: nell’ultima edizione di Premier League, la squadra di Slot è stata in svantaggio solo per il 16% dei 90 minuti dei match, mentre quest’anno per il 36%. Gli avversari riescono a prendere coraggio, quindi, ed esercitano una pressione tale da mettere i Reds in maggiore difficoltà e rendere la loro manovra più affrettata e imprecisa,

In aggiunta, sembra che quest’anno gli avversari abbiano preso le misure su come limitare la valvola di sgofo del gioco del Liverpool: Ryan Gravenberch. Nel tentativo di rendere il gioco dei Reds più imprevedibile, Slot ha iniziato a spostare il centrocampista davanti alla difesa o nel mezzo spazio a destra in base al tipo di partita: questom peròm ha reso più semplice aumentare la pressione su Gravenberch e, di conseguenza, impallare il gioco. Uno dei tanti effetti domino è che Momo Salah sta registrando il minor numero di tocchi dalla stagione 2018-2019, in quanto l’ala è più difficile da trovare i compagni.

Il problema va esteso anche al reparto dei terzini: nell’ultima stagione il tandem Alexander-Arnold-Robertson si combinava per 15.2 passaggi in progressione sui 90 minuti; quest’anno Conor Bradley e Milos Kerkez si combinano per un totale di 9.4. Certo, Bradley e Kerkez sono molto diversi dal punto di vista stilistico rispetto ai giocatori che hanno sostituito, e proprio per questo ci si chiede quale sia il senso di proporre la medesima struttura di gioco con elementi così differenti. Se la costruzione a partire dai terzini è meccanica e il centrocampo impallato, non c’è da sorprendersi che gli interpreti offensivi vegano raggiunti poco e facciano fatica a giocare i palloni che gli arrivano.

Le lacune difensive

La situazione del Liverpool quando la squadra non sta gestendo il possesso è, forse, ancora più problematica. Se la difesa dei Reds ha problemi da tutta la stagione, infatti, la radice di tutti i mali risiede nella pressione portata dalla squadra di Arne Slot, molto meno convincente e incisiva rispetto all’ultimo anno. Una delle causali è l’assenza di Luis Diaz, che nella scorsa stagione è stato secondo nel reparto offensivo per recuperi effettuati (22) ed era un vero maestro nell’infastidire le difese avversarie durante la costruzione. Bisogna inserire in questo discorso anche il naturale adattamento dei nuovi profili alla Premier League: gli innesti offensivi non si sono ancora allineati alla fisicità richiesta dal campionato inglese, ma questo potrebbe naturalmente cambiare con il tempo. L’indecisione nel pressing, quindi, si traduce nella maggior libertà degli avversari di effettuare palle lunghe e ribaltare i lati, un problema che il Liverpool sembra non sapere più affrontare.

Ovviamente, la stagione è ancora lunga, perciò c’è tutto il tempo di trovare soluzioni. Allo stesso tempo, però, le pressioni dopo un mercato così ingente sono molto alte, e il tempo in Premier League corre veloce.

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