L’Italia chiude nel peggiore dei modi la fase finale del Girone I, crollando 1-4 contro la Norvegia a San Siro al termine di una partita che, dopo un buon avvio, si è trasformata in una serata da dimenticare. Il gol iniziale di Francesco Pio Esposito, al suo primo centro in Nazionale, aveva illuso l’Inalpi Arena e dato l’impressione di una squadra reattiva e aggressiva.
Ma quello che sembrava l’inizio di una serata positiva si è presto sgretolato sotto i colpi del talento norvegese, con una prestazione difensiva azzurra piena di errori, imprecisioni e cali di concentrazione che hanno acceso tutti i campanelli d’allarme in vista dei playoff.
⏱️ 𝐑𝐈𝐒𝐔𝐋𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) November 16, 2025
🇮🇹🇳🇴 #ItaliaNorvegia 1️⃣-4️⃣
11’ #Esposito; 63’ Nusa; 78’ e 79’ Haaland; 90’+3 Larsen #Nazionale #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/IV0iwkqU4B
Primo tempo: l’illusione Esposito, poi la Norvegia prende campo
Gli Azzurri partono forte e al minuto 11 vanno avanti con Esposito, bravo a farsi trovare nel cuore dell’area e a convertire il cross di Dimarco. L’Italia sembra in controllo, costruisce altre due occasioni interessanti con Dimarco e Frattesi, ma non affonda il colpo del raddoppio.
Con il passare dei minuti la Norvegia cresce, trascinata da Nusa e Sørloth, che costringono la difesa italiana a interventi affrettati e fallosi. La partita viene anche interrotta due volte per infortuni di Retegui e Mancini, spezzando ulteriormente il ritmo degli Azzurri.
Il primo tempo si chiude comunque sull’1-0, ma con segnali già preoccupanti: l’Italia arretra, perde lucidità e fatica a ripartire.
Secondo tempo: la Norvegia dilaga, crollo totale dell’Italia
Dopo l’intervallo arriva la disfatta. La Norvegia rientra in campo con un’intensità superiore e trova il pareggio al 63’ con Nusa, bravissimo a coordinarsi da centro area e colpire sotto la traversa.
L’Italia si scioglie, perde le distanze e concede troppo. In pochi minuti arriva il sorpasso firmato Haaland al 78’: controllo in area e sinistro nell’angolino, con la difesa azzurra incapace di contenerlo.
Neppure il tempo di riorganizzarsi che, al 79’, lo stesso Haaland firma la doppietta del 3-1, approfittando dell’ennesima disattenzione collettiva.
La serata si chiude con il poker norvegese nel recupero: Strand Larsen, lanciato in contropiede, infila Donnarumma per il definitivo 1-4. Il gol scatena la gioia dei tifosi ospiti e certifica il crollo emotivo e tattico dell’Italia.
Cambi tardivi e reazioni sterili
Gattuso prova a rimescolare le carte inserendo Scamacca, Zaccagni, Cristante e Ricci, ma il copione non cambia: poche idee, leziosità in uscita palla e una squadra che sembra perdere fiducia minuto dopo minuto. Gli ultimi tentativi di Politano e Retegui vengono murati senza troppe difficoltà da una Norvegia compatta e ben organizzata, mentre la fase difensiva azzurra continua a mostrare crepe evidenti.
Una serata che apre più interrogativi che certezze
Il 1-4 finale pesa come un macigno. L’Italia non solo esce ridimensionata nel risultato, ma soprattutto nella prestazione:
- Troppi errori individuali,
- una condizione fisica in calo,
- poca brillantezza nelle idee,
- nessuna gestione nei momenti chiave.
La Norvegia ha dominato la ripresa mostrando intensità, qualità e una mentalità superiore, trascinata dai gol di Haaland e dalla vivacità di Nusa.
Per gli Azzurri, invece, arriva un campanello d’allarme fortissimo: una sconfitta pesante che non può essere derubricata a incidente di percorso.
I playoff si avvicinano e serviranno certezze, non prestazioni come quella di San Siro. L’Italia dovrà ricostruire in fretta fiducia, idee e compattezza. Perché serate così rischiano di lasciare cicatrici profonde.
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