San Marino, con un solo gol segnato e 32 subiti nelle qualificazioni, non è la nazionale che ci si aspetta nei playoff per il Mondiale. Con appena 34.000 abitanti e un ranking Fifa che la vede in fondo a tutti, il sogno iridato sembra fuori portata già in partenza. E invece, tra le maglie dei regolamenti internazionali, c’è un’ipotesi che sfiora l’assurdo e che, almeno sulla carta, la mantiene in corsa.
San Marino ai playoff mondiali? C'è un'ipotesi assurda per cui potrebbe arrivarci https://t.co/YFxBECCpY0
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) November 14, 2025
L’Europa ha 16 posti per il Mondiale: dodici alle prime dei gironi, quattro tramite uno spareggio a 16 squadre riservato alle seconde classificate. A questi si aggiungono quattro “posti di scorta” destinati alle vincitrici dei 14 mini-gironi della Nations League 2024. Ed è qui che San Marino, sorprendentemente, entra nel quadro.
La piccola Repubblica ha vinto il proprio girone di Nations League battendo due volte il Liechtenstein e raccogliendo punti contro Gibilterra. Per questo compare nella graduatoria delle 14 vincitrici. Il problema è che è ultima. Per ottenere uno dei quattro posti, serve che dieci delle tredici squadre davanti risultino già qualificate tramite il percorso tradizionale.
Alla vigilia dell’ultima settimana di gare, otto di queste nazionali conoscono già il proprio destino. Ne mancano solo due perché il “posto di riserva” possa scivolare fino a San Marino, in un gioco di incastri che neanche la più creativa delle sceneggiature calcistiche avrebbe immaginato.
Il paradosso arriva con Romania e Irlanda del Nord, entrambe vincitrici di un girone di Nations League. Alcuni risultati potrebbero portare la Romania a giocarsi il secondo posto nel girone H, proprio quello di San Marino.
In questo scenario, la partita del 18 novembre tra le due squadre assumerebbe un significato grottesco: più gol riuscisse a segnare la Romania, più aumenterebbero le possibilità che si qualifichi tramite il percorso classico e liberi il proprio posto “di Nations League”.
È l’immagine più surreale di questo sistema: la nazionale più debole del mondo che, per continuare a sperare, avrebbe convenienza a perdere con il maggior numero di gol possibile. Un’anomalia che mette in luce quanto il calcio moderno, tra format allargati e ripescaggi, possa generare incastri imprevedibili in cui anche chi parte ultimo può, per un attimo, sognare un traguardo impossibile. A patto che perda di goleada.
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