Per la prima volta nella storia delle qualificazioni mondiali, l’Italia vince 6 partite su 7 (che potrebbero diventare addirittura 7 su 8 battendo la Norvegia) e si ritrova comunque a dover giocare gli spareggi. Il problema non è il percorso degli azzurri, ma la nuova formula dei Mondiali voluta da Gianni Infantino: il torneo passa a 48 squadre, ma all’Europa sono riservati solo 16 posti, una proporzione che penalizza un continente dominante nel calcio mondiale.
Il #Mondiale di calcio è anche storie da raccontare: le cenerentole volute da Infantino hanno i loro aspetti positivi
— il Napolista (@napolista) November 14, 2025
Giordania, Uzbekistan, Capo Verde, Suriname, #Kosovo, Curaçao saranno forse vittime sacrificali ma il fascino del Mondiale è anche questo (The Athletic)… pic.twitter.com/tqdjjzTAak
La critica al massimo dirigente della Fifa viene da Javier Jacobelli in un editoriale pubblicato sul Corriere dello Sport. L’apertura al resto del mondo può avere senso, ma il risultato è che squadre di grande livello rischiano di non partecipare al più grande evento del calcio mondiale, e tutto questo porta a un impoverimento evidente dello spettacolo e del tasso tecnico del torneo.
Il successo in Moldavia ha permesso a Rino Gattuso di eguagliare il record di cinque vittorie consecutive per un Ct a debutto, detenuto da Fabbri e Vicini. Anche se sicuramente le avversarie non erano di primissimo piano, un filotto vincente di questo tipo, in passato, avrebbe garantito la qualificazione diretta senza passare dagli spareggi. Invece ora ci toccherà soffrire.
In questo contesto ha comunque spiccato il percorso realizzato dalla Norvegia di Haaland, che ha chiuso il girone con 7 vittorie su 7, che potrebbero diventare un filotto di 8 su 8 se battesse anche gli azzurri a San Siro. Il bomber dei Vichinghi si conferma dominatore: con 14 reti realizzate, è stato determinante per la perfetta striscia di vittorie della sua squadra. (continua dopo la foto)

Mondiali, Infantino sotto accusa
La vittoria dell’Italia contro la Moldavia è stata firmata Mancini e Pio Esposito: non certo una grande prestazione ma la sesta vittoria su sette partite: è naturale che Gattuso, che ha comunque lodato la prova dei suoi e censurato i tifosi che hanno insultato la squadra, si senta a disagio al pensiero di dover giocare lo stesso gli spareggi. Il vero problema è il paradosso creato dalla Fifa.
Squadre europee forti e di ranking alto devono passare per gli spareggi, mentre squadre nettamente inferiori provenienti da continenti meno competitivi hanno accesso al loro posto. Ben venga l’inclusione di squadre meno blasonate, ma ci deve essere una logica, perché così si crea un evidente squilibrio che rischia di penalizzare il valore sportivo delle qualificazioni.