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Sinner al contrattacco dopo le critiche: parla il campo, e il suo team fa quadrato

Negli ultimi giorni, Jannik Sinner è stato travolto da una polemica tanto stucchevole quanto ingiustificata per la scelta di non partecipare alla Coppa Davis. Alcuni lo hanno accusato di scarso attaccamento alla maglia azzurra, mentre il Codacons è arrivato a lanciare una grottesca petizione per chiedere che gli venissero ritirate le onorificenze guadagnate a suon di vittorie.

Un clima surreale, che contrasta con la compostezza e la lucidità con cui il campione altoatesino continua a gestire la propria carriera, consapevole delle sue priorità e dei sacrifici che il tennis di vertice impone. Un clima che non ha eguali in nessun Paese d’Europa, né con i tanti campioni che in Davis hanno giocato molto meno di Sinner – a partire proprio da Alcaraz. Quello che Bruno Vespa indica a esempio, peraltro chiamandolo Alvarez… (continua dopo la foto)

A Vienna, dove è in corso l’ATP 500, Sinner è apparso sereno e concentrato. Nella prima partita ha dominato il tedesco Daniel Altmaier con un netto 6-0, 6-2 in appena 58 minuti: “Nel primo set mi è riuscito tutto, poi mi sono messo a provare un po’ di cose” ha raccontato con il suo solito tono pacato.

In tribuna c’erano mamma e papà, arrivati da Sesto Pusteria, e per la prima volta in pubblico anche la fidanzata Laila Hasanovic, modella danese che Jannik porta sempre con sé, almeno sullo schermo del cellulare. “Accetto le critiche, ho già detto tutto. Se intorno ho chi mi ama, mi sento più forte e leggero”, ha aggiunto, confermando una maturità e una pazienza non comuni.

Sinner ha già pianificato il suo calendario: dopo Vienna e Parigi-Bercy, l’obiettivo è arrivare al massimo della forma alle ATP Finals di Torino, dove difenderà il titolo conquistato lo scorso anno. La Coppa Davis, invece, non rientrava nei programmi stagionali sin dall’inizio, come ha ricordato anche Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano: “Nessun tradimento, ha già portato all’Italia due trionfi”.

Dopo l’esibizione milionaria a Riad, Sinner ha ritrovato in panchina il suo storico coach Darren Cahill, che definisce “un secondo padre”. L’obiettivo è tornare al livello di ingiocabilità mostrato nel 2023 e 2024, soprattutto sul veloce indoor. (continua dopo la foto)

Proprio contro Altmaier, lo stesso avversario che al Roland Garros 2023 lo aveva sconfitto spingendolo a rivedere il movimento del servizio, si è chiuso un cerchio simbolico: da quella sconfitta è nata la versione più solida e completa del tennista che ci ha fatto sognare e gioire, conquistando quattro titoli slam. E dalla vittoria di ieri può partire la rincorsa al numero 1 del ranking.

Oggi lo attende Flavio Cobolli, 17º avversario italiano affrontato in carriera: nessuno dei suoi amici e connazionali lo ha mai battuto. Ma Sinner lancia un messaggio che va oltre il tennis: la grandezza di un atleta si misura non solo dai trofei, ma anche dalla capacità di mantenere calma ed educazione, anche quando il rumore fuori dal campo diventa assordante.

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