
A Maranello la situazione è incandescente. Dopo l’estate, la Ferrari è precipitata nella classifica Costruttori, superata non solo dalla McLaren, ormai irraggiungibile, ma anche da Mercedes e insidiata da Red Bull, distante appena otto punti. Quattro Gran Premi, solo 38 punti raccolti e nessun podio: un tracollo che ha confermato la crisi profonda della scuderia di Fred Vasseur.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) October 8, 2025
E dire che a Budapest, prima della pausa estiva, lo stesso Vasseur si era mostrato fiducioso: il rinnovo del contratto e la promessa di “vincere delle gare entro la fine dell’anno” avevano alimentato l’ottimismo. Ma al rientro, le nuove sospensioni della SF-25 – presentate come la soluzione a molti problemi – non hanno migliorato nulla. Anzi, la Ferrari è apparsa ancora più lenta, inaffidabile e priva di direzione. (continua dopo la foto)

Il malumore cresce anche tra i piloti. Charles Leclerc, dopo l’ennesima gara opaca, ha lasciato esplodere la sua frustrazione: “Sembriamo quasi passeggeri della macchina“. Una frase che riassume lo stato d’animo del monegasco, sempre più esasperato da una vettura imprevedibile e da strategie di gara spesso discutibili.
Dal canto suo, Vasseur continua a negare una crisi profonda, provando a isolare i problemi: “È frustrante che negli ultimi due weekend, a Baku e poi a Singapore, non siamo riusciti a estrarre il massimo potenziale dalla macchina“. Il team principal insiste sul fatto che “le basi tecniche per lottare ai piani alti della classifica ci sono”, ma i numeri raccontano un’altra storia.
Mentre Mercedes e Red Bull crescono gara dopo gara, la Ferrari si arena tra errori di set-up e tensioni interne. Persino l’arrivo della nuova sospensione, annunciata come il punto di svolta del progetto, si è trasformata in un boomerang. Nessuna evoluzione concreta, prestazioni in calo e morale ai minimi. (continua dopo la foto)

Nel frattempo, Lewis Hamilton, che sta diventando sempre più il punto di riferimento per il team, ha cercato di infondere fiducia con un messaggio distensivo: “I titoli dei media raccontano solo una parte della storia, quella in cui le cose non vanno per il verso giusto. Ma ciò su cui mi sono concentrato negli ultimi mesi è l’altra storia. Quella che parla di come questa squadra reagisce quando qualcosa va storto”.
Parole nobili, certo, ma che non bastano a nascondere la realtà: la Ferrari è oggi la peggiore tra le big, e la tensione rischia di esplodere del tutto se non arriverà presto una svolta che però proprio non si vede. E le voci su un possibile addio di Leclerc, tentato di cambiare scuderia per avere a disposizione una macchina più competitiva, si fanno sempre più frequenti.
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