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Zito Luvumbo: dalla strada di Luanda ai riflettori della Serie A

Zito Lovumbo

Zito Luvumbo è una di quelle storie del calcio che intreccia talento e destino. Nato a Luanda, in Angola, Luvumbo ha iniziato a rincorrere un pallone per strada per campetti improvvisati. Oggi, a soli 22 anni, è uno dei prospetti più interessanti della Serie A, punto fermo del Cagliari e talento che ha saputo farsi notare con le sue accelerazioni e la sua freschezza in campo. Il percorso che lo ha portato in Italia non è stato lineare e l’adattamento a una nuova cultura è un aspetto che ha sicuramente rafforzato il suo carattere. Con il Cagliari ha trovato la piazza giusta per crescere senza bruciare le tappe, dimostrando di poter fare la differenza sia come titolare che a partita in corso. Oggi Luvumbo non è più solo una promessa: è un talento che si sta affermando e facendo apprezzare. E i suoi margini di miglioramento potrebbero portarlo ancora più lontano. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Zito Lovumbo
(Foto di KENZO TRIBOUILLARD/AFP via Getty Images)

Le origini

Zito Luvumbo è nato a Luanda il 9 marzo 2002. Cresciuto nel difficile quartiere di Bairro Palanca, inizia a giocare a soli otto anni con l’RSD Guelson, club che lo scopre durante un torneo locale. Le sue qualità non passano inosservate e nel 2015 viene ingaggiato dal Primeiro de Agosto, squadra storica e pluricampione d’Angola. Trasferitosi nell’accademia del club, Luvumbo trova non solo un trampolino di lancio per la sua carriera, ma anche un sostegno concreto per la sua famiglia, che ottiene un appartamento grazie al contratto del giovane.

Aggregato in prima squadra già nella stagione 2018/19, contribuisce subito alla vittoria del campionato nazionale, distinguendosi poi nella finale di coppa contro il Desportivo Huíla con un gol e un rigore procurato. L’anno seguente arriva la consacrazione: vittoria della Supercoppa angolana ed esordio nella CAF Champions League, competizione che gli permette di misurarsi con il calcio africano ad alti livelli. Parallelamente diventa un punto di riferimento delle nazionali giovanili, con la ribalta del Mondiale U17 in Brasile. La sua storia sfiora anche il sogno europeo: il Manchester United lo invita a un provino, rimanendo impressionato dal suo talento, ma le norme su età e status di extracomunitario impediscono il trasferimento. Quel potenziale salto, forse prematuro, lascia però intatta in lui la sensazione di potercela fare.

La chiamata del Cagliari

Zito Luvumbo passa al Cagliari nell’estate del 2020, diventando il primo giocatore del suo Paese nella storia rossoblù. Gli inizi non sono stati facili: convocato subito da Eusebio Di Francesco, è stato frenato dagli infortuni e costretto a ripartire dalla Primavera, con un passaggio in prestito al Como poco fortunato. Il vero salto di qualità arriva nella stagione 2022/23, quando, dopo la retrocessione del club, Luvumbo diventa titolare fisso in Serie B e firma alcuni dei momenti più emozionanti della cavalcata promozione, come la doppietta al Parma nei playoff che ha ribaltato il destino della semifinale. Con 5 gol e 5 assist in 36 presenze si è quindi guadagnato il ritorno in Serie A, dove non ha tardato a lasciare il segno: già alla terza giornata ha trovato la sua prima rete nella massima serie, entrando nella storia come il terzo marcatore angolano dopo Bastos e Nzola. Il rinnovo fino al 2027 ha poi certificato la fiducia della società nel giocatore.

Lovumbo Zito
(Foto di Enrico Locci/Getty Images)

Caratteristiche tecniche e futuro

Zito Luvumbo nasce come esterno destro ma è capace di giocare anche a sinistra e persino sulla trequarti, sfruttando una velocità devastante che gli consente di spaccare le partite con le sue progressioni palla al piede. Ranieri ai tempi lo ha definito un “diamante da sgrezzare”, sottolineandone le doti fisiche ed esplosive che lo rendono diverso dagli altri attaccanti. E’ l’uomo che può dare profondità, saltare l’avversario e creare superiorità numerica. Negli ultimi anni ha migliorato la fase di finalizzazione, pur dovendo crescere ancora in termini di continuità sotto porta, aspetto fondamentale per diventare davvero decisivo. L’ambiente rossoblù gli ha permesso di maturare, imparando a leggere meglio i tempi di gioco e a lavorare anche per la squadra, senza snaturare la sua indole creativa. Nei “venti metri finali”, come ha ricordato Pisacane, deve avere libertà di inventare, dialogando nello stretto con compagni come Piccoli per esaltare la sua fantasia. Dopo il recente rientro dall’infortunio, Luvumbo vuole imporsi in questa stagione come una delle nuove certezze del nostro campionato.

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