
Milano si ferma in attesa del verdetto sul futuro di San Siro. Milan e Inter incrociano le dita, mentre il Consiglio comunale decide se approvare la vendita dello storico stadio e delle aree circostanti. Dopo mesi di attesa, è arrivato il momento della verità: il destino dell’impianto simbolo del calcio italiano sarà deciso in serata, tra ottimismo crescente e tensione palpabile.
San Siro, l’ora della verità: a Milano il voto che decide il futuro dello stadio
— Lumsanews (@LumsaNews) September 29, 2025
di Antonio Fera#lumsanewshttps://t.co/IJ3VppjHZK
Il Consiglio comunale di Milano, composto da 49 membri, deve raggiungere una maggioranza di 25 voti per approvare la delibera di cessione di San Siro ai club e del relativo sviluppo urbanistico. Tutti i voti favorevoli provengono dalla maggioranza di centrosinistra, con 23 garantiti e due indecisi, Marco Fumagalli e Monica Romano, che potrebbero aver cambiato idea dopo le modifiche al testo approvate nel weekend.
Non mancano possibili colpi di scena: qualche contrario potrebbe uscire dall’aula o astenersi, abbassando il numero di sì necessari. La presenza fisica dei consiglieri sarà quindi fondamentale, con possibilità che la seduta si protragga fino a tarda notte.
In caso di approvazione, i club avranno tempo fino al 10 novembre per arrivare al rogito. Da quel momento potranno iniziare i lavori per costruire il nuovo impianto nell’area dei parcheggi, con demolizione graduale del vecchio stadio, mantenendo la zona Sud-Est come previsto dal progetto. San Siro continuerà a ospitare le partite di Milan e Inter e la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 2026, mentre Manica e Foster + Partners definiranno struttura, design e forme del nuovo stadio. (continua dopo la foto)

L’obiettivo è avere l’impianto pronto per il 2030, in vista dell’Europeo 2032. La porzione rimanente dello storico Meazza potrebbe ospitare uffici, aree commerciali e un museo dedicato. Attenzione però: il sì non chiude la partita politica: sono previsti numerosi ricorsi dei contrari in tribunale.
Se il Consiglio boccerà la delibera, Milan e Inter dovranno cercare soluzioni alternative. Il Milan potrebbe riaprire il dossier San Donato, dove ha già investito 55 milioni, mentre l’Inter potrebbe valutare di costruire congiuntamente nell’area, dividendo i costi elevati.
Realizzare un nuovo stadio entro il 2030 diventerebbe però complicato, con possibili ripercussioni sull’Europeo 2032: Milano rischierebbe di perdere le partite principali, che potrebbero essere spostate a Torino, Roma, Udine o Cagliari.
San Siro, due ipotesi per il futuro
Il ministro per lo Sport e i Giovani, Abodi, ha sottolineato l’importanza dell’opportunità: “Mi aspetto che anche per lo stadio ci sia la capacità di una trasformazione di Milano. La componente sportiva è rimasta indietro rispetto alla trasformazione urbana. Mi auguro che si sappia apprezzare un’opportunità che prevede investimenti privati per un miliardo e mezzo, a beneficio del calcio e dell’economia della città. Un Europeo senza Milano? È un rischio che stiamo correndo“.
Il destino di San Siro sarà deciso tra poche ore, tra ottimismo per il sì e scenari complessi in caso di no. Tra ricorsi, voti incerti e interessi politici, Milano si prepara a vivere un lunedì di attesa che potrebbe segnare un nuovo capitolo della sua storia sportiva e urbana.
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