
Due partite ad altissima tensione, quindici gol in 180 minuti di cui sette subiti e una sensazione che in casa Juventus aleggia come una mosca fastidiosa: la porta bianconera scricchiola. In particolare nella figura di Michele Di Gregorio, il portiere arrivato da Monza a Torino in seguito a un investimento da 36 milioni da parte della società, sta vivendo un momento delicato con la maglia bianconera.
Chi giocherà titolare tra Di Gregorio e Perin nella sfida contro il Verona? Arriva la risposta direttamente da Igor Tudor in conferenza stampa! 🧤#tudor #digregorio #perin #juventus #veronajuve pic.twitter.com/8KNaIrh6if
— SpazioJ (@Spazio_J) September 19, 2025
Le sfide con Inter e Borussia Dortmund hanno portato una vittoria e un pareggio, ma anche sette reti incassate e più di un interrogativo sul ruolo del nuovo numero uno. “Le goleade sono perfette per i tifosi neutri” si dice spesso, ma non per i portieri sotto esame. Juventus-Inter 4-3 e Juventus-Borussia Dortmund 4-4 hanno fatto esplodere l’Allianz Stadium oltre il 90’, ma il bottino di Di Gregorio resta pesante: sette palloni raccolti in fondo alla rete.
Se contro i nerazzurri le colpe erano condivise con tutto il reparto difensivo, con la troppa libertà libertà concessa ad Hakan Calhanoglu e Marcus Thuram, contro il Borussia gli errori sono apparsi più evidenti. Nulla da dire sulla stoccata di Karim Adeyemi, una “cecchinata” in diagonale, ma già prima Di Gregorio aveva rischiato grosso con un’uscita “allegra” e il palo di Maximilian Beier.
Sul gol dell’1-2 di Felix Nmecha il portiere non si è nemmeno tuffato, mentre il 2-3 di Yan Couto – palla soffiata a Khephren Thuram e conclusione sul primo palo, quello del portiere per antonomasia – Di Gregorio è apparso lento e poco reattivo. Una disattenzione che ha fatto mormorare i 40mila dell’Allianz Stadium: “Lì, proprio, non si può”. (continua dopo la foto)

La società bianconera non intende infierire. Per l’ex portiere del Monza il club ha speso 18 milioni tra prestito e riscatto, più 18 milioni lordi di stipendio in cinque anni: 36,8 in tutto per quella che doveva essere una sicurezza fra i pali. Ora la pressione è inevitabile, perché la Juventus sogna le posizioni di vertice e non può permettersi di lasciare punti per le incertezze dell’estremo difensore.
Il ruolo del portiere è da sempre il più delicato, e Di Gregorio sa che per uscire dal momenti di crisi serve tornare all’essenziale: lavoro sul campo e concentrazione. La Juventus ha bisogno del suo numero uno. Si era parlato di un avvicendamento con Perin, ma le parole secche di Igor Tudor hanno fugato ogni dubbio.
Il Mister ha risolto la questione a modo suo: “Di Gregorio sarà il titolare da qui a fine stagione” ha sentenziato, eliminando alla base qualsiasi possibilità di equivoco. Certo, se Di Gregorio dovesse continuare con la serie degli errori, allora le cose potrebbero cambiare. Ma l’estremo difensore bianconero, per ora, sa di poter contare sulla fiducia incondizionata del suo tecnico. E non è poco.
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