Luka Modric appartiene ormai al Pantheon dei più grandi della storia del calcio, ma la sera prima di spegnere le sue 40 candeline ha trovato il modo di sorprendere ancora. Protagonista assoluto nel 4-0 della Croazia contro il Montenegro a Zagabria, il regista del Milan ha trascinato la sua Nazionale a una vittoria che vale l’aggancio in vetta al girone, a pari punti con la Repubblica Ceca ma con una partita in meno.
Al momento della sostituzione, a nove minuti dalla fine per lasciare spazio al bolognese Luka Moro, il pubblico del “Maksimir” gli ha dedicato un applauso lungo e scrosciante, il tributo riservato alle leggende viventi.
Intervistato da Sportmediaset, Modric ha speso parole di grande stima per Petar Sucic, il giovane centrocampista dell’Inter che molti considerano il suo erede naturale:
“È un giocatore molto forte e un bravo ragazzo. Non è un caso che abbia firmato per un top club come l’Inter, conoscerete presto meglio il suo talento. Può ancora migliorare e io mi godo il fatto di giocare con lui. Gli auguro di crescere sempre, anche se presto ci affronteremo nel derby e vedremo come mi tratterà… (ride). Speriamo che mi rispetti e non vada troppo forte, ma intanto me lo godo in Nazionale”.
Le parole del ct Dalic
Il commissario tecnico Zlatko Dalic non ha dubbi: Modric resta l’anima della sua Croazia.
“Ha dimostrato ancora una volta che più invecchia, più diventa bravo. Il suo modo di giocare è fantastico, raro al mondo. Guida la squadra con tanta ambizione, non vuole mollare e vuole portarci al Mondiale negli Stati Uniti. Questo è il nostro obiettivo e la sua presenza ci dà fiducia che qualcosa di grande possa accadere”.
Croatia’s midfielder #10 Luka Modric runs with the ball during the FIFA World Cup 2026 Group L European qualification football match between Croatia and Montenegro at the Maksimir Stadium in Zagreb, on September 8, 2025. (Photo by DAMIR SENCAR / AFP) (Photo by DAMIR SENCAR/AFP via Getty Images)
Una certezza anche per Allegri
Oggi Modric festeggia i 40 anni con un record impressionante di 190 presenze in Nazionale. La sua longevità, fatta di classe cristallina e condizione fisica curata nei minimi dettagli, è una buona notizia anche per Massimiliano Allegri, che può contare su un campione entrato di diritto nella storia del calcio mondiale. Magari non più per tutti i 90 minuti, ma di certo ancora decisivo nei momenti che contano.