
Nella sua prima conferenza stampa da nuovo acquisto del Milan, Ardon Jashari ha espresso la sua profonda gratitudine e la sua grande emozione per l’arrivo in rossonero. Le sue parole, ricche di entusiasmo e determinazione, hanno delineato non solo i suoi obiettivi personali e di squadra, ma anche il ruolo cruciale di alcune figure dirigenziali nella sua scelta. Il giovane centrocampista svizzero-albanese ha sottolineato come la trattativa, sebbene lunga, sia stata caratterizzata da un rapporto di grande fiducia con la dirigenza, in particolare con il direttore sportivo Igli Tare. Le sue dichiarazioni offrono uno spaccato significativo del dietro le quinte del mercato, evidenziando come la dimensione umana e relazionale sia spesso decisiva quanto quella economica nel convincere un giocatore a scegliere una determinata squadra.
La presentazione di Ardon Jashari
La trattativa per portare Ardon Jashari al Milan è stata un processo lungo e complesso, ma a renderla speciale e, infine, di successo, è stata la ferrea fiducia che si è instaurata tra il giocatore e la dirigenza milanista. Jashari ha ringraziato esplicitamente Igli Tare per avergli trasmesso una “grande fiducia” nel buon esito dell’affare, un sentimento che lo ha spinto a dare “qualcosa in più per arrivare” a Milano. Questo aspetto è fondamentale perché dimostra come, al di là delle cifre e dei contratti, un progetto sportivo solido e convincente si costruisca anche su relazioni personali e sulla stima reciproca. Il fatto che il giocatore abbia sentito questo supporto lo ha reso più partecipe e motivato a superare ogni ostacolo. Anche la presenza di Zlatan Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo nel presentargli il club, ha contribuito a rafforzare la percezione di un ambiente serio e ambizioso, confermando l’importanza di avere figure carismatiche e rispettate all’interno della società.
Quando gli è stato chiesto se si sentisse più un attaccante o un difensore, Jashari ha risposto con chiarezza, delineando il suo profilo di centrocampista moderno e completo. Ha sottolineato la sua intenzione di aiutare la squadra in entrambe le fasi, sia in quella offensiva che in quella difensiva. Le sue parole “difenderò con il fuoco che ho dentro” sono un’affermazione forte e diretta della sua dedizione e del suo spirito di sacrificio, mettendo in primo piano l’importanza di non subire gol come priorità assoluta. Allo stesso tempo, ha specificato che la sua natura di centrocampista lo porterà anche a contribuire in fase offensiva, cercando di fare assist e, se possibile, anche gol. Questa versatilità e questa mentalità di sacrificio per il bene della squadra sono caratteristiche molto apprezzate nel calcio contemporaneo e indicano una visione di gioco matura e altruista, che ben si adatta alle esigenze di una squadra che punta al successo.
La mentalità vincente e l’importanza del collettivo
L’obiettivo dichiarato di Jashari per la stagione non è un premio individuale, ma il successo con il club. Questa risposta, apparentemente semplice, nasconde una mentalità vincente e orientata al collettivo. Per lui, la “cosa più importante è avere successo con il club”, mentre gli obiettivi personali, come il “stare bene e dare il mio contributo”, sono subordinati a quelli di squadra. Questa visione si è confermata quando ha parlato di gol e assist: “Non è importante se li farò io o i miei compagni, l’importante è vincere”. Questo approccio, che mette il bene comune al di sopra della gloria personale, è un segnale molto positivo per l’ambiente milanista, poiché indica l’arrivo di un giocatore che si integra perfettamente nella filosofia di squadra e che è disposto a lavorare duramente per raggiungere traguardi condivisi. Jashari ha quindi manifestato la voglia di “aprire una nuova era” con il Milan, un’espressione che testimonia non solo il suo entusiasmo ma anche la sua ambizione di lasciare un segno indelebile nella storia del club.
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