
Il Milan in NBA? Sembra una boutade, invece si tratta di un progetto che il Presidente rossonero Gerry Cardinale vorrebbe realizzare. Ovviamente non vedremo Leao e Pulisic impegnati sotto canestro contro Doncic e LeBron: si tratta di un piano che vorrebbe creare una franchigia rossonera che unisca vari sport. Un “progetto globale“.
Il ritorno di Adriano #Galliani al #Milan si concretizzerà. Decisiva una chiamata di Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimović: l'ex ad lascerà il Monza e tornerà in rossonero dopo 8 anni 🔴⚫
— #𝑴𝒊𝒍𝒂𝒏𝑺𝒑𝒂𝒄𝒆 (@MilanSpace_03) August 4, 2025
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Milano si candida a diventare una delle capitali mondiali dello sport multisettore, non solo per la sua tradizione calcistica e cestistica, ma per una visione nuova e ambiziosa. Il business sportivo evolve verso modelli integrati e globali, la città lombarda guarda oltre i confini dell’Eurolega e si avvicina a un progetto senza precedenti: una franchigia Nba in Europa. E Gerry Cardinale, proprietario del Milan, è pronto a fare da apripista.
Il progetto è concreto e in evoluzione. Cardinale, alla guida del fondo RedBird Capital Partners e del club rossonero, è in contatto diretto con la Nba per dar vita a una nuova lega europea strutturata sul modello americano. L’idea è creare una franchigia Nba con sede a Milano, non attraverso l’acquisizione di un club esistente, ma come nuova realtà sinergica con il brand Milan. Una proposta che intreccia basket e calcio, visione strategica e appeal commerciale. (continua dopo la foto)

Secondo quanto riportato da Luca Bianchin, RedBird ha già avviato discussioni con Adam Silver, commissioner della Nba, per definire le basi del progetto. Si punta a una lega parallela all’Eurolega, senza retrocessioni, pensata per massimizzare spettacolo, business e radicamento locale. Milano, insieme a città come Madrid, Londra, Istanbul e Berlino, sarebbe uno dei fulcri di questa nuova competizione.
Il noto giornalista americano Bill Simmons ha rilanciato la notizia nel suo podcast, sottolineando: “Il Milan è sostanzialmente favorevole. Considerate il Milan dentro, in qualche modo”. Parole che rafforzano la posizione di Milano tra le candidate più credibili.
C’è un ostacolo: l’Olimpia Milano, storica squadra della città, ha rinnovato da poco il proprio impegno con l’Eurolega, firmando un contratto decennale. Questo rende improbabile una fusione tra Olimpia e la nuova franchigia. La strada più realistica è dunque quella di una seconda squadra di basket a Milano, legata direttamente al Milan. Uno scenario che la città, già abituata al dualismo calcistico con Inter e Milan, potrebbe assorbire senza troppi scossoni.
Il 2026 potrebbe essere l’anno chiave: scadranno infatti i contratti che legano Real Madrid e Barcellona all’Eurolega. Se questi club aderissero alla nuova lega Nba, il sistema del basket europeo vivrebbe una trasformazione epocale. E Milano, con il supporto strutturale di RedBird, sarebbe pronta a cogliere l’opportunità.
Milan, la “franchigia NBA” e la squadra di basket legata ai rossoneri
Il nuovo campionato continentale si presenterebbe non come rivale diretto dell’Eurolega, ma come alternativa più stabile e commerciale, sul modello americano: franchigie fisse, investimenti strutturati, maggiore attrattività televisiva e commerciale.
Per Cardinale, il progetto rappresenta la naturale evoluzione della sua visione. Già nel 2022 dichiarava: “Una proprietà con diversi club in diversi sport può creare sinergie strategiche”. L’integrazione del brand Milan nel basket, accanto al calcio, potrebbe aumentare il valore commerciale del club e aprire nuovi mercati internazionali. Non solo tifosi, ma community globali.
Con due squadre di calcio di vertice, una società di basket storica, eventi tennistici e motoristici di primo livello e un nuovo stadio a San Donato, Milano si conferma città-laboratorio dello sport del futuro. L’ingresso di una franchigia Nba potrebbe rappresentare la svolta definitiva verso un modello integrato, capace di unire intrattenimento, identità locale e visione internazionale.
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