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Ginnastica, Yuri Chechi accusa: “L’incidente di Bonicelli? Colpa delle nuove regole”

Il mondo della ginnastica artistica italiana è sotto choc per il gravissimo incidente che ha colpito Lorenzo Bonicelli durante l’esercizio agli anelli alle Universiadi di Essen, in Germania. Una caduta violenta nel tentativo di completare il “triplo raccolto“. Le prime notizie sulle sue condizioni neurologiche sembrano escludere danni irreversibili, ma la preoccupazione resta alta.

A parlare oggi è Jury Chechi, leggenda della disciplina, oro olimpico ad Atlanta e bronzo ad Atene: “Stavo guardando la gara in diretta”, racconta, “e Lorenzo mi era piaciuto molto nel corpo libero. Poi sono dovuto uscire, ho messo in pausa. Quando ho ricevuto la notizia dell’incidente, sono tornato a casa ma non ho avuto il coraggio di riprendere la visione, ho direttamente spento la televisione”.

Chechi non nasconde il coinvolgimento emotivo: “Purtroppo”, confessa Chechi, “ho un’esperienza personale terribile: nel 1986, il mio migliore amico Federico Chiarugi è rimasto tetraplegico durante una gara. Ero lì, ha sbattuto sul collo durante un salto, fratturandosi la sesta vertebra cervicale. Scene che non ti lasciano mai”.

Alla base della riflessione dell’ex campione c’è anche un’accusa diretta al nuovo codice dei punteggi: “È stato un errore inserire un sistema che dà troppo valore alle uscite. Così i ragazzi si spingono oltre il limite, e proprio nel momento in cui sono più stanchi, perché arrivano alla fine dell’esercizio, devono tentare movimenti estremamente complessi come il triplo raccolto”. (continua dopo la foto)

Una skill che Chechi conosce bene: “È un’uscita davvero difficile, e agli anelli ancora più che in altri attrezzi. Richiede uno sforzo fisico enorme. Ed è proprio quando sei sfinito che il margine di errore si azzera”.

Nonostante la gravità dell’incidente, Chechi prova a guardare avanti: “Le notizie più recenti mi danno un po’ di speranza: sapere che Lorenzo aveva sensibilità agli arti superiori è positivo, anche se ovviamente non sono un medico. Voglio restare ottimista, e spero davvero che tutto si risolva per il meglio”.

Il mondo della ginnastica resta in attesa, ma il messaggio lanciato da una figura come Jury Chechi non può restare inascoltato: “Serve più responsabilità da parte di chi scrive i regolamenti. La spettacolarità non può valere più della sicurezza”.

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