
Jannik Sinner oltre i numeri da campione. Perché di lui colpisce soprattutto l’anima gentile e riservata. Tania Cagnotto, due volte medagliata olimpica e leggenda dei tuffi azzurri, racconta un lato intimo e poco conosciuto del nostro numero uno, l’astro del tennis mondiale e amico di famiglia. Un legame nato in Alto Adige, cresciuto tra radici comuni e rispetto reciproco.
Sinner, Tania Cagnotto: «Jannik è speciale nella testa, governa il suo gioco. Ci tiene a proteggere il suo privato» https://t.co/B5tE95gvNl
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) July 18, 2025
“È strano pensare che sia passato a casa nostra, tolto le scarpe e messo tranquillo sul divano”, racconta Cagnotto, ancora stupita dalla semplicità del campione. La sua vera forza? “La testa. Amministra le risorse, non si lascia prendere dal panico, non spende energie inutili nella preoccupazione: le converte nella ricerca della soluzione“.
Questo, dunque, è il segreto di Sinner raccontato da un’atleta e amica che lo conosce bene. Un modello di equilibrio e serenità, che secondo Tania fa di lui non solo un fuoriclasse della racchetta, ma anche un punto di riferimento umano per chi lo conosce.
A chi critica l’atteggiamento schivo e controllato di Sinner, l’ex tuffatrice risponde senza esitazione: “La freddezza ce la insegnano come un valore. Veniamo da una cultura dove il rigore e il lavoro sono elementi fondanti. Non lo siamo tutti, ma è parte della nostra educazione“.
Per Tania, quella riservatezza è una forma di protezione, una necessità in un mondo che spesso brucia la privacy dei campioni: “Jannik ci tiene tantissimo a difendere quel che resta del suo privato. E ha ragione: circondarsi di persone sbagliate è un rischio enorme”.
Sinner, il segreto di un campione
Oggi Tania vive a Bolzano, nella casa dove convivono quotidianamente la famiglia, il ricordo delle medaglie olimpiche e una nuova passione sportiva: il tennis. È lo sport scelto da Maya, sua figlia, che ha detto no ai tuffi: “Era entusiasta, ma gliel’hanno fatta passare con i continui paragoni: “Eh, come la mamma”, “Anche tu campionessa?”, “Il nonno, la mamma e adesso tu”. Si è stufata. Si è data al tennis“.
Chissà, magari proprio sull’onda della frequentazione con quell’amico speciale che ogni tanto, come niente fosse, si siede sul divano di casa.
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