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Bufera in Spagna, durissimo attacco a Carlos Alcaraz: e da chi arriva…

Doveva essere tempo di relax, magari qualche giorno a Ibiza, come da copione post-torneo. Invece, Carlos Alcaraz ha cambiato rotta e, dopo la sconfitta con Jannik Sinner, è rientrato direttamente a Murcia, la sua città, dove si è concesso solo una visita dal parrucchiere di fiducia.

Una scelta in apparenza banale ma che dice molto sul momento. Il talento spagnolo ha preferito rientrare nel suo ambiente più protetto, tra amici e famiglia, mentre in patria infuria la polemica.

A scatenare la discussione è stato Toni Nadal, zio e storico coach di Rafa, che su El País ha pubblicato un’analisi senza sconti sulla sconfitta di Alcaraz. “Carlos doveva variare di più il suo gioco“, ha scritto, suggerendo di prendere esempio da Grigor Dimitrov, autore di una prova tatticamente intelligente nel suo ottavo di finale contro Sinner (che però, come è apparso chiaro in seguito, era menomato da una botta al gomito).

Tony Nadal non si è fermato lì: “Non è stata una partita spettacolare. Carlos ha abbassato l’intensità, ha mostrato un gioco intermittente e ha perso fiducia nelle sue possibilità”. Frasi che, in un Paese dove il tennis è ancora profondamente legato alla figura di Rafa Nadal, hanno avuto un effetto dirompente. È colpa della strategia o merito di Sinner? Il dibattito è aperto.

Intanto Alcaraz si è chiuso nel silenzio. Forse volerà a Ibiza nei prossimi giorni, ma per ora preferisce il silenzio e la riflessione. Anche perché, dopo il secondo trionfo al Roland Garros, le aspettative su di lui sono cresciute a dismisura. E ogni sconfitta, ora, pesa il doppio.

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