
MotoGP, ventidue vittorie consecutive. Poi, a Le Mans, il filotto si è spezzato. Una corsa folle, come tante in questo sport, ma per la Ducati non è un passo indietro. Claudio Domenicali, amministratore delegato della Rossa di Borgo Panigale, in una lunga intervista con il Corriere della Sera traccia un bilancio e parla dei “suoi piloti.
DUCATI: La Moto Italiana da €1 Miliardo 🏍️ Claudio Domenicali, CEO di Du… https://t.co/KCw5BuFaDY via @YouTube
— Ludwig Roithamer (@LRoithamer) May 22, 2025
In merito all’interruzione della striscia di vittorie, Domenicali è molto zen: “Prima o poi doveva succedere. Siamo felici per quanto ottenuto: nessuno nella storia della MotoGP aveva mai toccato questi numeri“.
Cinque moto Ducati nei primi cinque posti del Mondiale. Il dominio tecnico è evidente. Eppure Domenicali invita tutti a non abbassare la guardia: “I rivali crescono. Alcuni hanno benefici di regolamento: possono fare più test, inserire wild card. Le due pole di Quartararo sono un segnale. Dobbiamo restare concentrati”. (continua dopo la foto)

Marc Marquez è tornato. Con la Ducati ufficiale ha già mostrato di cosa è capace. Ma da Borgo Panigale nessuno si stupisce. “Lo abbiamo scelto perché credevamo in lui. E le migliori previsioni si stanno avverando”. La sintonia è stata immediata, la testa ha fatto il resto: “Marc è un pilota unico. Talento, lucidità e capacità di leggere la moto: ha una marcia in più“. E con lui, anche il fratello Alex ha fatto uno scatto in avanti. “Adesso è su una moto molto più competitiva: si vede il salto”.
Luci puntate su Marquez, ma il cuore Ducati batte ancora per Pecco Bagnaia. Il due volte campione del mondo sta vivendo un avvio di stagione complicato. E Domenicali non si nasconde: “Non è al suo livello, e lo sa. Ma lo sosteniamo, gli siamo sempre vicini”.
A Le Mans, Pecco è uscito per un contatto al via. Ma le parole del CEO sono di piena fiducia: “Non ha perso il talento. Gli è mancato il feeling con la moto, ma ha sempre chiuso in zona podio. La fiducia tornerà. Ha una squadra forte, e con lui abbiamo un rapporto speciale”.
Sul confronto interno col nuovo compagno, che è stato fonte di molte discussioni e di qualche polemica, Domenicali è onesto: “Marc è ingombrante, inevitabile. Ma Pecco è un metodico, lavora sodo. Appena ritroverà il feeling, tornerà ai suoi livelli“.
Non solo campioni. Ducati produce anche ingegneri e un metodo. “Il sistema funziona. I team satelliti condividono i dati, da lì sono emersi Martin, Pecco. È come avere un’accademia interna”. E ora brilla anche Fermín Aldeguer, vent’anni, già sul podio con la Gresini: “Lo gestiscono al meglio. È la prova che continuiamo a credere nei giovani“. (continua dopo la foto)

Domenicali mostra grande soddisfazione per la linea tutta italiana del team. “La Ducati vince da cinque anni il titolo costruttori con tecnici formati nelle nostre università. Collaboriamo con Bologna, con il Muner. Non cerchiamo superstar all’estero, cresciamo eccellenze a casa nostra. È un messaggio di orgoglio”.
Il Mondiale riparte da Silverstone, e la Ducati ci arriva con la consapevolezza dei forti e la lucidità di chi sa di voler ancora rincorrere qualcosa, senza accontentarsi mai. Bagnaia da ritrovare, Marquez da sostenere, i giovani da lanciare. La moto è competitiva, la squadra è solida e organizzata, il metodo funziona. E l’obiettivo sempre lo stesso: andare forte, sempre. E vincere. Ancora.
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