Il web e le numerose piattaforme che si occupano di offrire i servizi più disparati in campo sportivo, dalla prenotazione di corsi, alla scontistica, finendo alla mappatura delle strutture disponibili, possono offrire una panoramica aggiornata degli sport più amati e cercati.
Almeno quelli dal pubblico degli utenti che si rivolge a questo tipo di servizi, presumibilmente un target giovane e che ha confidenza con la tecnologia delle piattaforme. Ecco allora che la voce e i gusti degli internauti possono tracciare un quadro abbastanza preciso dei trend.
Così fa Orangogo, motore di ricerca degli sport online che ha diffuso una serie di dati sugli sport più cercati.
A sorpresa il calcio non è in cima alla classifica, ma occupa il terzo posto degli sport più cercati nel 2018.
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Sport più cercati sul web: il calcio non è al primo posto
Il gioco del calcio è stato superato dalla danza, al primo posto e dallo yoga, in seconda posizione. Agli ultimi posti ci sono tennis, karate e pallavolo. In termini percentuali la danza, con il 15,62% di ricerche, ha quasi doppiato il celeberrimo terzo classificato (8,01%). C’è tuttavia da sottolineare anche la specificità dei canali di ricerca degli sport. Discipline come lo yoga e la danza, spesso nascoste tra le lezioni di diversi centri più piccoli e meno noti, possono in effetti godere maggiormente della mappatura dei servizi online e rendersi così più visibili. Mentre per il calcio la centralità del centro sportivo è più ingombrante e spesso più facilmente rintracciabile al punto da non richiedere per forza una ricerca tramite siti specializzati. Sono ipotesi nostre ma un ragionamento di questo tipo può fare la differenza nel diversificare il profilo degli utenti che si rivolgono alle piattaforme sportive.
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Tuttavia è indubbio che il trend della danza e dello yoga sia effettivo con sempre più appassionati che si legano alle due discipline.
«La danza, sia nella sua accezione artistica che sportiva, offre una varietà incredibile di possibilità – ha spiegato Giulia Pettinau, fondatrice di Orangogo all’Ansa.it- e porta in dote il suo essere “trasversale”, in termini di età e genere. Per questo ha tanto successo.»