Spuntano nuovi inquietanti dettagli sulla morte di Sofia Stefani, la vigilessa uccisa da un collega ad Anzola, in provincia di Bologna. La tragedia è accaduta lo scorso 16 maggio presso la caserma della polizia di Anzola. La 33enne è stata uccisa da un colpo partito dalla pistola di ordinanza dell’ex collega alla polizia locale Giampiero Gualandi. Nella stanza dove è stato commesso il delitto, non c’erano testimoni. Sarà fondamentale dunque la perizia balistica per capire cos’è successo quel 16 maggio. (Continua dopo le foto)
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Vigilessa uccisa, tragico incidente o gesto volontario?
Giampiero Gualandi è stato arrestato subito dopo l’omicidio di Sofia. Il vigile ha spiegato che il colpo letale è partito accidentalmente, durante una breve colluttazione. Dopo un litigio tra i due durato uno o due minuti, la ragazza avrebbe allungato la mano verso la semiautomatica e lì sarebbe partito un colpo accidentalmente, ha raccontato l’ex comandante. È andata veramente così? Al momento, l’accusa contesta l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla relazione affettiva. Sarà la perizia balistica a smentire o confermare la versione di Gualandi. Per quale motivo? (Continua dopo le foto)
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Omicidio della vigilessa ad Anzola, la perizia balistica chiarirà com’è stata uccisa
Non essendoci testimoni, la perizia balistica sarà determinante. Soprattutto per il fatto che al momento, la versione di Gualandi non convince gli inquirenti. Alcuni colleghi del vigile, l’uomo non era solito portare in ufficio la sua pistola se non in casi davvero rari. Perché dunque era armato quel giorno? Inoltre, il giorno dell’omicidio, la pistola dell’ex comandante aveva il colpo in canna e un altro già innestato dopo il primo sparo, ma al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine era senza caricatore. Tramite la perizia balistica verrà analizzata la traiettoria del proiettile, ma soprattutto si cercheranno tracce di polvere da sparo anche sul corpo della vittima, fa sapere La Repubblica. Intanto, si è scoperto un aspetto molto importante ai fini dell’indagine sulla vita di Gualandi.
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