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Trump adesso attacca la squadra di football: “O vi chiamate come dico io, oppure niente stadio”

Donald Trump irrompe nel football americano come un linebacker fuori controllo, e lo fa con la sua solita retorica da battaglia: bersaglio, stavolta, la squadra di Washington, i Commanders, colpevoli – secondo lui – di aver ceduto “al ridicolo politically correct”. Il presidente ha dichiarato di voler bloccare il nuovo stadio se la franchigia non tornerà allo storico nome: Redskins, eliminato nel 2022 perché ritenuto offensivo verso i nativi americani.

Senza il nome Redskins, niente stadio”, ha detto Trump in uno dei suoi classici comizi fiume, riferendosi all’accordo da 4 miliardi di dollari firmato ad aprile per la costruzione del nuovo impianto nell’area del vecchio RFK Stadium, dove la squadra giocava fino al 1996.

Il nuovo stadio da 65mila posti dovrebbe aprire nel 2030 e solo pochi mesi fa Trump l’aveva definito “una grande vittoria per Washington”, ricevendo perfino una maglia personalizzata con il numero 47, in riferimento alla sua posizione presidenziale.

Ora, però, il cambio di rotta. Per Trump il nome “Commanders è ridicolo” e “privo di identità”. Il presidente ha accusato la dirigenza del club di aver “ucciso la storia” e ha ribadito che un ritorno ai Redskins aumenterebbe “il valore economico della franchigia”.

La minaccia ha anche radici politiche: il terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio è stato concesso al District of Columbia per 99 anni da un decreto presidenziale firmato da Joe Biden a gennaio. Trump vuole mettere pressione proprio lì, facendo leva sull’accordo federale per bloccare il progetto se il nome non verrà ripristinato. (continua dopo la foto)

Una grana per il socio di maggioranza dei Commanders, Josh Harris, che aveva già escluso il ritorno al vecchio nome Redskins. Ma ora dovrà fare i conti con la forza dirompente della perenne campagna elettorale trumpiana.

Trump non si ferma ai Commanders. Ce l’ha anche con i Cleveland Guardians, squadra MLB che fino al 2021 si chiamava Indians: “Il proprietario Matt Dolan ha perso tre elezioni per quel cambio ridicolo. Se tornasse agli Indians, vincerebbe. Gli indiani vengono trattati in modo ingiusto. Let’s make Indians great again!

Insomma, nel football e nel baseball, Donald Trump ha già lanciato la sfida: o si torna al passato, oppure saranno ritorsioni politiche e federali. E la battaglia contro la “cultura woke” acquista connotati sempre più “sportivi”.

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