
Tragedia al lago in Italia, falciata dall’elica di una barca: muore così a 33 anni – Una giornata di sole, il panorama incantevole del lago di Como, una gita tra amiche su una barca a noleggio. Doveva essere solo questo: un momento di relax, uno scatto da cartolina, una pausa dal caos della quotidianità. Invece, quel sabato si è trasformato in tragedia. Julina de Lannoy, 33 anni, originaria dell’Isola di Aruba nei Caraibi e di nazionalità olandese, è morta in seguito a un gravissimo incidente nautico. Era in vacanza in Italia e si trovava a bordo di un’imbarcazione con altre cinque amiche. Lo scontro con un altro natante, l’impatto con l’acqua e poi l’incidente fatale: Julina è stata colpita dall’elica della barca su cui viaggiava. I soccorsi sono arrivati in pochi minuti, ma ogni tentativo di salvarla si è rivelato inutile.

Lo schianto nel primo bacino del lago
Secondo la ricostruzione fornita da Il Giorno, il dramma si è consumato nel pomeriggio di sabato 12 luglio, poco prima delle 16, nel tratto di lago davanti a Villa Geno, a pochi passi dal centro di Como. La barca a bordo della quale si trovava Julina si è scontrata con un’altra imbarcazione, in circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. L’urto è stato violento. La 33enne sarebbe stata sbattuta in acqua, finendo vicino all’elica del natante. In quel momento, la barca era ancora in movimento: la giovane è stata colpita a una gamba, che sarebbe stata tranciata di netto dal motore. Una scena drammatica, avvenuta sotto gli occhi attoniti delle amiche e di alcuni turisti che si trovavano nelle vicinanze.

L’allarme immediato e l’intervento dei soccorsi
Non appena è scattato l’allarme, la Capitaneria di porto ha attivato tutti i canali di emergenza. Sul posto sono intervenuti i militari della Guardia costiera, alcune unità della Guardia di Finanza, gli operatori sanitari dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza e i volontari della Croce Rossa, con un’idroambulanza specializzata. Julina è stata recuperata dalle acque e riportata a riva, in condizioni già critiche. Era in arresto cardiaco, con una grave emorragia dovuta all’amputazione dell’arto inferiore. I sanitari hanno provato a rianimarla con tutte le manovre possibili, ma la situazione è apparsa da subito disperata.
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