x

x

Vai al contenuto

Orrore a Caivano, la lettera da brividi a Meloni della mamma di una vittima

Nelle ultime settimane i TG non fanno altro che parlare di stupri e violenze sulle donne. Dopo l’orrore di Palermo per una violenza di gruppo ai danni di una 19enne, ora si parla anche dello stupro di Caivano, in provincia di Napoli: dove un gruppo di ragazzi, tutti minorenni hanno violentato due cugine di 10 e 12 anni. Per mesi sono andati avanti questi abusi e ancora oggi la gente non parla per paura. La madre di una delle vittime perĂ², ha scritto una lettera alla presidente Giorgia Meloni, in cui chiede una legge per tutelare e aiutare le famiglie e chi subisce violenze sessuali. (continua)

Leggi anche: Orrore di Palermo, la notizia choc sull’amica della vittima

Leggi anche: Choc in Italia, trovato il cadavere di una donna in spiaggia

Lettera alla presidente Meloni

“Presidente, siamo nelle sue mani: ci porti via da questo inferno”, ha scritto la madre di una delle vittime dello stupro di Caivano. Nel testo, scritto insieme all’avvocato Angelo Pisani, si legge: “La aspettiamo per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie, qui non c’è solo criminalitĂ , droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione”. Nel corso del Cdm di ieri 28 agosto, la premier Meloni ha annunciato di voler visitare a breve il Parco Verde di Caivano. (continua dopo la foto)

Leggi anche: Meteo, Paolo Sottocorona avverte gli italiani: cosa sta per succedere

stupro di caivano

Una legge a tutela delle vittime di violenza

Nella lettera scritta per Giorgia Meloni dalla madre di una delle bambine violentate da un gruppo di ragazzi poco piĂ¹ grandi di loro, la donna chiede una legge e dei fondi come ai pentiti di mafia. “PerchĂ© i pentiti di mafia hanno la possibilitĂ  di tornare a vivere in una condizione di protezione insieme con le loro famiglie e le vittime non criminali, come due bambine abusate no, senza la possibilitĂ  di poter avere una nuova vita con le loro famiglie lontano dagli orchi e dall’inferno”, chiede la donna, e fa riferimento anche a ciĂ² che succederĂ  quando non si parlerĂ  piĂ¹ di questa storia e le due ragazze- ora affidate a case famiglia- toneranno dai genitori e nello stello luogo che le ha rese delle vittime: “Quando tra qualche tempo saranno restituite ai loro genitori, queste bambine torneranno a vivere lĂ  dove sono state violentate correndo gravi rischi e questo non è giusto è possibile