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Strage di Paderno, colpo di scena sui nonni del ragazzo: cosa succede

La versione del 17enne

Strage di Paderno. I nonni del ragazzo hanno dichiarato di volerlo incontrare e di volerlo proteggere. Inoltre hanno espresso il desiderio di voler comprendere che cosa sia successo. La famiglia, infatti, sta tentando di proteggere il giovane. Anche gli zii del ragazzo sono dello stesso avviso e vogliono tutelarlo dall’esterno. Qualche ora prima della terribile strage,  in quella stessa casa il padre Fabio aveva festeggiato i suoi 51 anni.

“Quei festeggiamenti possono aver acuito il pensiero del ragazzo, perché le feste sono sempre problematiche per chi soffre. Aveva quel pensiero di uccidere in un più ampio malessere già radicato, che lo schiacciava. Un senso di estraniamento e solitudine, non solo nei confronti della famiglia, ma di tutti”, ha aggiunto la pm Sabrina Ditaranto. (Continua a leggere dopo la foto)

“Vivevo questo disagio, un’angoscia esistenziale, ma non pensavo di arrivare a uccidere, non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo”, ha raccontato il 17enne. Durante l’interrogatorio, il giovane di 17 anni ha menzionato il debito in matematica che stava cercando di recuperare, il desiderio di arruolarsi in Ucraina e la sua predilezione per la “musica triste”, in particolare quella dei Beatles.

Il giovane ha anche confessato di aver aggredito i familiari al collo “perché non volevo che soffrissero”. Il padre, Fabio Chiarioni, è stato l’ultimo ad essere ucciso; quando è entrato nella stanza dei figli, ha trovato la moglie e il più giovane dei due figli già coperti di sangue. Ha immediatamente chiesto al maggiore di chiamare i soccorsi, ma il ragazzo di 17 anni non ha abbandonato il coltello: “L’ho visto piegarsi verso il corpo della mamma e l’ho accoltellato alle spalle”.

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