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Che bordata a Spalletti! L’ex Inter durissimo: “Trasmette paura, e come uomo…”

Joao Miranda, ex difensore di Inter e Atletico Madrid, rompe il silenzio sul suo periodo in nerazzurro e sulle tensioni con Luciano Spalletti. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il brasiliano non le manda a dire: “Ha imposto la paura. Come allenatore niente da dire: un vincente. Ha riportato l’Inter in Champions e ha gettato le basi per il futuro, ma come uomo… lasciamo stare”.

Miranda racconta come la sua avventura all’Inter fosse cambiato drasticamente con Spalletti: “Con Mancini, De Boer e Pioli ero titolare, poi è arrivato Spalletti. Viveva con il terrore che qualcuno parlasse male di lui“.

Litigammo per questioni di campo. Dopo quel diverbio, nel mio ultimo anno all’Inter ho iniziato a giocare sempre meno. Mi schierava una volta sì e una no. Così è difficile entrare in condizione, soprattutto se giochi solo le partite importanti”.

Il centrale brasiliano non risparmia critiche sulla gestione dei giocatori: “La fascia tolta a Icardi? Robe personali. Lui è così: non credo pensi totalmente alla squadra. Quando ti prende di mira è finita. Comunque Mauro è sempre stato professionale con noi. E quanto segnava… Un rimpianto? Non aver vinto un trofeo all’Inter”.

Miranda elogia invece il suo passato con l’Atletico Madrid, quando formava insieme a Godin una coppia che definisce “impareggiabile”, e i suoi trascorsi italiani all’Inter non ha dubbi: “Per un periodo sono stato il miglior difensore del campionato”.

L’ex nerazzurro conclude con un pensiero su Lautaro Martinez e la sfida di Champions tra Inter e Atletico: “Lautaro è uno dei cinque attaccanti migliori al mondo. Ha forza, tecnica e qualità. Può segnare in qualsiasi momento. La partita direi che finirà in parità. Per l’Atletico provo un po’ di affetto in più, ma in Italia sono stato da Dio. Quattro anni magici”.

Le dichiarazioni di Miranda confermano quanto complesso fosse il rapporto con Spalletti e aggiungono un capitolo in più alle dinamiche interne di quegli anni all’Inter.

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