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Sofia Goggia, il grande ritorno fra… lauree, galline e tanta voglia di sci

Sofia Goggia torna a competere in Coppa del Mondo dopo un lungo periodo di stop dovuto all’infortunio subito lo scorso febbraio. A Beaver Creek, Colorado, la campionessa italiana si prepara ad affrontare una nuova discesa con la solita grinta, determinazione e un bagaglio di esperienze personali che vanno oltre lo sci.

Dopo 11 mesi di lontananza dalle gare, Goggia racconta il tormento vissuto durante il recupero: “Smettere era una possibilità. Magari remota, ma messa in conto. Aggiungo: ho odiato il comunicato della Fisi, quando ero in ospedale. Scrissero che sarei tornata più forte. Non sapevo se fosse una prospettiva realistica. Ho avuto venti giorni di blackout. Quando parlo di questo infortunio mi viene da piangere”.

Sofia però non si è mai arresa: “È necessario mettersi in gioco per ciò a cui teniamo: le cose belle non sono facili. Ma se non combattiamo per ciò che vogliamo davvero, che senso ha?”. Una tappa fondamentale nel percorso di recupero è stata l’operazione per rimuovere le placche: “Se non l’avessi fatto avrei affrontato un calvario negli allenamenti in Argentina: sarebbe stato impossibile coesistere con la protezione”.

Il cambiamento si è fatto sentire anche nella vita quotidiana: “In questi mesi non sono mai andata a correre al di fuori di un campo di atletica. Quando mi alleno non porto mai le chiavi di casa: pesano. Non avendole, scavalco il cancello e salto da un metro e mezzo. Con la piastra però non me la sentivo. Mi calavo strisciando e saltavo da mezzo metro. Sono andata a correre 23 giorni dopo la rimozione, ho guardato giù, ho saltato senza pensarci”. E conclude: “Togliere la piastra mi ha legittimato a essere di nuovo quella di prima”.

In vista del Mondiale di Saalbach 2025, Sofia punta a ritrovare la sua forma migliore, ma preferisce non fare proclami: “Dipende dalla progressione. Se starò bene e avrò confidenza, avrò chance. Per mia volontà rientro a fari spenti”. Sul suo ruolo è chiara: “Sofia Goggia non può più essere un outsider”. Guardando al futuro, Goggia propone anche una nuova visione per la Coppa del Mondo: “Dividerei la stagione in due parti: la prima, estiva, nell’emisfero Sud, la seconda, autunnale-invernale, in quello Nord. Imitiamo il tennis, insomma”.

Sofia Goggia: “Vogliamo tutte la stessa cosa, è una giungla”

Sofia coltiva passioni e sogni anche fuori dalle piste. La sua attività di allevamento di galline a Nembro è in piena crescita: “Molto bene, ora ne abbiamo 2.800. Sulla pagina Facebook dell’azienda abbiamo pubblicato una frase poetica dello scrittore Erri De Luca: ‘Nessuna geometria ha ricavato la formula dell’uovo. Per il cerchio e la sfera c’è il pi-greco, ma per la figura perfetta della vita non c’è quadratura’”.

Anche sul fronte accademico i progressi non mancano: “Alla grande: mi mancano sei esami alla laurea in Scienze Politiche. Sarebbe un sogno finire entro settembre 2025, ma l’importante è fare bene, con la media del 28,19”. E l’amore? Sofia risponde con ironia: “Nessuno. So di avere l’amore di una Nazione ed è bellissimo”.

“Vincere non dipende solo da te”, conclude Sofia. “C’è una concorrenza agguerrita, ne spuntano di nuove, tante crescono, tutte vogliamo quella cosa lì. È una giungla”. Ora non resta che aspettare la prossima discesa per vederla di nuovo in azione, con il solito spirito indomabile che la contraddistingue.

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